CANALE, Michele Giuseppe
Nato a Genova il 10 ottobre 1806, morto il 4 giugno 1890. Carbonaro dal 1828, entrò nella Giovane Italia ed esercitò notevole attività mazziniana, partecipando alla preparazione del moto del '33; fu assolto per insufficienza di prove ma continuò ad essere sospetto e sorvegliato. Si dedicò d'allora interamente alla letteratura, e tanto nella critica quanto nella novella e nel romanzo fu diffonditore delle dottrine romantiche e mazziniane. Scrisse drammi come La battaglia di Montaperti e il Simonino Boccanegra, racconti come Il castello di Ricofalco e la novella Paolo da Novi, pubblicata nel 1838, assai notevole non soltanto perché parve vi fossero adombrati personaggi reali e il Mazzini stesso nel protagonista, ma perché, attraverso le più accese espressioni patriottiche, si rivelavano atteggiamenti preannunciatori di un'adesione del Canale alle idee più moderate e riformatrici. Nel 1844 pubblicò la Storia civile, commerciale e letteraria dei Genovesi dalle origini all'anno 1797 dedicandola a Carlo Alberto. Ebbe parte assai attiva nel movimento politico genovese degli anni 1846-48 e partecipò alla preparazione del Congresso degli scienziati nel 1846, pubblicando in quell'occasione la Guida letteraria storica scientifica di Genova e la Storia dell'esposizione dei lavori e prodotti dell'industria genovese. In quegli anni il C. seguì il movimento moderato riformatore, salvo un breve ritorno mazziniano dopo i dolori e le delusioni del 1848. Fervente mazziniano appare infatti nella biografia di Goffredo Mameli, del quale era stato amico e consigliere; poi, con animo più pacato, seguì la corrente monarchica e cavouriana e in occasione della spedizione di Crimea scrisse Della Crimea e dei suoi dominatori, dalle sue origini fino al trattato di Parigi. Insegnante, direttore della Biblioteca civica, dedicò l'ultimo periodo della vita agli studî storici, nei quali fu appassionato raccoglitore e compilatore facile ma talvolta frettoloso, senza profondità di critica o novità di ricerche e di risultati.
I suoi lavori principali, oltre i già citati, sono: Girolamo Adorno, racconto storico (1846), Vita di C. Colombo (1863), Storia del commercio degli stati italiani (1866), Nuova istoria della repubblica di Genova, voll. 4 (1858), Storia di Genova dal 1528 al 1550 cioè le congiure del Fiesco e di Giulio Cybo (1847), Breve istoria dell'antico comune genovese (1873), Della spedizione in Oriente di Amedeo VI di Savoia (1887), Della vita e delle opere del marchese Gian Carlo Serra (1890).
Bibl.: A. G. Barrili, Scritti editi e inediti di G. Mameli, Genova 1902; E. Passamonti, Un amico della giovinezza di G. Mameli, in Goffredo Mameli e i suoi tempi, Venezia 1927; A. Codignola, Goffredo Mameli, Venezia 1927, I. Sul C. storico, D. Buffa, in Arch. stor. ital., III, appendice, pp. 239-83.