MICHELE II il Balbo, imperatore d'Oriente
Nato in Amorio, nella Frigia, da genitori poveri, non ebbe, da giovane, alcuna istruzione: tanto che appena sapeva scrivere. Pare che frequentasse Ebrei e Pauliciani, allora assai numerosi in Frigia. Michele Siro lo dice financo ebreo, ma la notizia non è attendibile. Entrato nell'esercito si distinse per il suo valore e fu da Leone V elevato a patrizio e nominato conte degli escubitori (guardia palatina). Nel dicembre 820, fu arrestato e, convinto di complotto contro l'imperatore, fu condannato a morte; ma prima che la sentenza fosse eseguita, nella notte di Natale, i suoi complici assassinarono Leone V. Allora M. fu tratto dal carcere e, proclamato imperatore, fu consacrato dal patriarca Teodoto la mattina stessa del 25 dicembre. Con lui ebbe inizio la dinastia detta, dal luogo della sua origine, Amoriana o Frigia, che diede all'impero tre sovrani. L'avvento di Michele II segna un momento di tregua nella persecuzione iconoclastica, fra il regno di Leone V e quello di Teofilo. Egli fu tollerante con gli iconoduli e li richiamò dall'esilio. Ma non ristabilì il culto delle immagini e difese energicamente i diritti imperiali contro l'invadenza dell'elemento ecclesiastico. Nell'821, scoppiò contro di lui una rivolta in Asia, capitanata da uno slavo, certo Tommaso, che si spacciava per Costantino VI, il figlio detronizzato d' Irene, e si atteggiava a vindice di Leone V e a restauratore del culto delle immagini. Proclamato imperatore dalle milizie asiatiche, sostenuto anche dal califfo al Ma'mūn, Tommaso, nell'822, dopo aver occupato l'Anatolia, venne ad assediare Costantinopoli per terra e per mare. M. attraversò momenti difficili: ma finalmente, anche mercé l'aiuto del re dei Bulgari Omortag, che assalì gli assedianti, egli respinse i ribelli e nell'823 riuscì a catturare Tommaso che fu mandato a morte. Durante il regno di Michele, gli Arabi occuparono Creta sconfiggendo la flotta bizantina comandata dallo stratego Cratero (828) e iniziarono la conquista della Sicilia. Morì nell'ottobre 829, lasciando il trono al figlio Teofilo.