MICHELE il Siro
Patriarca siriaco monofisita (giacobita) del sec. XII, ordinato nel 1166 e morto a settantatré anni nel 1199. Avanti alla sua esaltazione fu monaco in un convento dedicato a BarṢawmā. Entrò in conflitto con Giovanni, capo della chiesa giacobita, e coi monaci del suo convento. Passò un intero mese alla corte del sultano selgiuchida Qiliǵ Arslān, dove ebbe occasione di intrattenersi col filosofo musulmano Kemāl ad-Dīn. Riedificò il convento di Barṣawmā dopo un incendio disastroso e ne accrebbe la biblioteca.
Fu scrittore fecondo. Al principio del suo pontificato emanò ventinove canoni e fece una redazione del rituale pontificale della sua chiesa. Scrisse trattati teologici, poesie, biografie. Ma l'opera sua maggiore è una storia che va fino all'anno 1194-95, redatta in ventun libri. Essa è modellata sul Canone Eusebiano e raccoglie molte notizie e parecchi documenti tratti da pubblicazioni anteriori, delle quali la maggior parte è andata perduta. Questa storia fu elaborata in lingua armena e tradotta in lingua araba. Della versione araba si ha una compilazione fatta da un certo Mār Abhā Kaldāyā.
Bibl.: A. Baumstark, Geschichte der syrischen Literatur, Bonn 1922, pp. 298-300; J.-B. Chabot, Chronique de Michel le Syrien, patriarche jacobite d'Antioche, I-III, Parigi 1900-1910; V. Langlois, Chronique de Michel le Grand, patriarche des Syriens jacobites, Venezia 1868.