Morelli, Michele
Patriota (Monteleone di Calabria, odierna Vibo Valentia, 1790 - Napoli 1822). Di famiglia benestante fu avviato alla carriera militare. Sottotenente di cavalleria nell’esercito borbonico, iscritto alla carboneria, insieme al sacerdote Luigi Minichini e al commilitone Giuseppe Silvati fu attivo propagandista tra la popolazione di Nola e tra i soldati della guarnigione delle idee costituzionali che portarono alla rivoluzione napoletana del 1820. Tra il 1° e il 2 luglio di quell’anno i due ufficiali e Minichini si misero alla testa del movimento e l’insurrezione, iniziata a Nola, si propagò ad Avellino e Salerno, dove Morelli entrò alla testa delle sue truppe, mentre anche a Napoli scoppiava la rivolta. Dopo l’entrata degli austriaci a Napoli e la restaurazione borbonica, fu costretto alla fuga, ma pochi mesi dopo fu arrestato e condannato a morte con Silvati e numerosi altri insorti. La condanna venne eseguita soltanto per i due ufficiali, che vennero impiccati il 12 settembre 1822.