NASCI, Michele
NASCI, Michele. – Nacque probabilmente a Napoli tra il 1745 e il 1750.
Dai documenti d’archivio degli antichi conservatori napoletani si apprende che il 19 giugno 1758 entrò come «figliuolo» al S. Onofrio a Capuana per studiare violino. La stessa fonte informa che completò gli studi con merito, lasciando con grandi aspettative la scuola («se n’è andato virtuoso dal Conservatorio adì 19 giugno 1766 e per essersi portato assai bene […] gli è stato dato il letto»; Napoli, Conservatorio di S. Pietro a Majella, Archivio storico, Conservatorio di S. Onofrio a Capuana, Rollo degli alunni e dei convittori [1752-1770], c. 54r). Il documento, oltre a fornire queste informazioni, permette di meglio circoscrivere la data di nascita, considerata l’età in cui di solito gli allievi entravano in conservatorio; il fatto che non sia indicata la provenienza potrebbe confermare che fosse nato a Napoli.
Al S. Onofrio studiò violino sotto la guida di Saverio Carcais e probabilmente contrappunto con Carlo Contumacci. Uscito dal conservatorio nel 1766, iniziò una brillante carriera alla guida delle orchestre dei teatri della città. Nel 1770 era primo violino nell’orchestra del teatro dei Fiorentini, notoriamente destinato alle opere buffe. In questo ruolo lo ricordò il viaggiatore e studioso inglese Charles Burney, la cui testimonianza costituisce la fonte più importante per la biografia di Nasci. Burney lo conobbe durante il suo soggiorno napoletano, in casa dell’ambasciatore inglese William Hamilton, dove lo poté ascoltare nell’esecuzione di alcuni suoi trii: ne trasse un’impressione molto favorevole, giudicandoli «extremely pretty» ed eseguiti «with a very uncommon degree of grace and facility» (Burney, 1771, p. 345).
Dev’essere probabilmente vista in relazione con quest’episodio la pubblicazione, nel 1771 a Londra, di una raccolta di musiche di Nasci: le Sonate sei di cembalo con l’accompagnamento di violino, pubblicate dall’editore Welcker e dedicate a Catherine Barlow, prima moglie di lord Hamilton, ricordata oltre che da Burney anche da Leopold Mozart come abile clavicembalista (Burney, 1771, pp. 321 s.; Mozart. Briefe und Aufzeichnungen, I, Kassel 1962, p. 348). È possibile che l’edizione sia frutto dei buoni uffici dello stesso Burney (copie manoscritte delle sonate e dei trii di Nasci erano conservate nella sua biblioteca); ma è più probabile che sia stato lord Hamilton a farsene patrocinatore: è accertato infatti che in quell’anno gli Hamilton fossero a Londra. La testimonianza di Burney e la dedica delle Sonate sei di cembalo rivelano la familiarità di Nasci con uno dei salotti artistici, musicali e mondani più importanti di Napoli.
Negli anni successivi la sua carriera si svolse, per quanto ci è documentato, nell’ambito delle istituzioni musicali napoletane, nelle quali acquisì posizioni di grande rilievo sia come maestro concertatore sia come insegnante.
Riguardo al primo ruolo, non è noto fino a quando abbia svolto le funzioni di primo violino nell’orchestra dei Fiorentini. Si sa però che nel 1779 fu alla guida dell’orchestra impiegata nella rappresentazione dell’Infedeltà fedele, l’opera di Domenico Cimarosa con cui si inaugurò il teatro del Fondo (17 luglio). Nel giugno 1785 sostituì per un breve periodo Carlo Camerino come primo violino nell’orchestra della Nobile accademia dei signori cavalieri, un sodalizio aristocratico che ebbe grande importanza nella vita musicale napoletana coeva. Nel 1788, subentrando allo stesso Camerino, ottenne il posto di primo violino nell’orchestra del teatro di S. Carlo, ruolo che mantenne fino al 1793.
Sempre all’inizio degli anni Settanta iniziò a esercitare il suo magistero nei conservatori napoletani. Nel 1771 fu assunto come maestro di violino al S. Onofrio. Il 2 agosto di quell’anno i governatori dell’istituzione decisero infatti che, «stante l’avanzata età del maestro di violino D. Saverio Carcais non dissunita da diversi acciacchi», gli si dovesse dare «l’aggiuto di D. Michele Nasci come Maestro di violino di detto Conservatorio, il quale debba accudire colla maggior assiduità che gli riesca, e da subentrare nella piazza ordinaria coll’istessa provisione e prerogative in mancanza di detto Carcais, al quale non si faccia diminuzione veruna» (Napoli, Conservatorio S. Pietro a Majella, Archivio storico, Conservatorio di S. Onofrio a Capuana, Deliberazioni S. Onofrio, c. 81r). Nel 1779 assunse l’insegnamento di violino anche alla Pietà dei Turchini; mantenne entrambi gli incarichi fino al 1795.
Morì a Napoli il 14 maggio 1795 (Conservatorio di S. Pietro a Majella, Archivio Storico, Conservatorio di S. Maria della Pietà dei Turchini, Libro mastro 1790-1796, c. 216v).
Il maggior violinista di scuola napoletana della sua generazione, e insieme al più vecchio Emanuele Barbella uno dei più eminenti dell’intero periodo, Nasci attende ancora una più precisa valutazione, in relazione anche alla scarsa conoscenza che oggi abbiamo delle sue opere. Le composizioni pervenute sono in gran parte strumentali. Oltre alle Sonate sei di cembalo pubblicate a Londra, sempre negli anni Settanta vide la luce a Parigi come Op. 1 una raccolta di trii (Sei trietti per due violini et basso). Sono giunti manoscritti 3 concerti per violino; 6 concerti per 2 violini, archi e basso (l’attribuzione a Nasci è stata recentemente messa in dubbio; Kidd, 2001, p. 645); 2 raccolte di trii; una sonata e una raccolta di correnti per violino e basso; una di partite per violino solo. Di queste opere solo alcune – i concerti per violino e le sonate – sono state finora oggetto di studio (Kidd, 1967; White, 1992). Le sonate dedicate a lady Hamilton sono, secondo il gusto del tempo, composizioni per strumento a tastiera, in cui il violino ha un ruolo di 'accompagnamento'.
I concerti per violino (White, 1992, pp. 139 s.), com’è peraltro consueto nella musica strumentale italiana coeva, mostrano una commistione tra nuovo e vecchio, tra un gusto melodico già galante e strutture motiviche e formali ancora barocche (nell’abbondanza delle progressioni e nell’adozione della forma a ritornello)
Dell’esigua produzione vocale si conservano un duetto con strumenti e basso continuo (Clori bella, amabil Clori) e un mottetto a voce sola (Fremo miser in furore) con accompagnamento di violini scritto nel 1769 per il Caffarelli (il soprano Gaetano Majorano). Di un intermezzo (La scaltra donzella) per un teatro di figure, messo in scena in una casa privata di Napoli nel 1778, rimane il solo libretto.
Fonti e Bibl.: C. Burney, The present state of music in France and Italy …, London 1771, passim; G.G. Grossi, Le belle arti. Opuscoli storici musicali, Napoli 1820, p. 161; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi Conservatori, II, Napoli 1882, p. 221, 297; S. Di Giacomo, Il Conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana e quello di S. M. della Pietà dei Turchini, Napoli 1924, pp. 111, 132, 138, 297, 306; U. Prota-Giurleo, La grande orchestra del R. Teatro S. Carlo nel Settecento, Napoli 1927, p. 45, 51; F. Torrefranca, Le origini italiane del Romanticismo musicale, Torino 1930, pp. 719, 732; G. Gasperini - F. Gallo, Catalogo delle opere musicali del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella di Napoli, Parma 1934, pp. 427, 620, 662; R.R. Kidd, The sonata for keyboard with violin accompaniment in England (1750-1790), diss.,Yale University, 1967, p. 186; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, V, Cuneo 1992, p. 135; C. White, From Vivaldi to Viotti. A history of the early classical violin concerto, Philadelphia 1992, pp.139 s., 150; G. Di Dato et al., Notizie dallo Spirito Santo: la vita musicale a Napoli nelle carte bancarie (1776-1785), in Domenico Cimarosa. Un «napoletano» in Europa. Atti del convegno internazionale… Aversa… 2001, a cura di P. Maione, Lucca 2004, pp. 699, 961, 971, 1008, 1098, 1119, 1126, 1127; P. Maione - F. Seller, Teatro di San Carlo di Napoli. Cronologia degli spettacoli (1737-1799), I, Napoli 2005, pp. 278, 282, 285, 289, 293, 298; E.L. Gerber, Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkunstler, IV, Leipzig 1813, col. 546; R. Eitner, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexikon der Musiker und Musikgelehrten, VII, Leipzig 1902, p. 146; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Appendice, 1990, p. 555; R.R. Kidd, N., M., in The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVII, pp. 644 s.