PIRONTI, Michele
Patriota e magistrato, nato a Montoro Inferiore (in provincia di Avellino) il 23 gennaio 1814, morto a Torre del Greco il 14 ottobre 1885. Fece gli studî di legge all'università di Napoli, e prima d'entrare nella magistratura come giudice presso la gran corte criminale di Terra di Lavoro fu giornalista a Salerno e a Napoli, rivelandosi già da allora fervente patriota. Eletto deputato al parlamento napoletano del 1848, non fu convalidato. Tenuto d'occhio dalla polizia, il 24 ottobre, su denunzia di un certo Marano ch'era stato suo amico, fu esonerato dalla magistratura. Insieme col Settembrini e con l'Agresti capeggiò la setta dell'"Unità italiana" e arrestato (3 agosto 1849), con molti altri congiurati, dopo lungo processo, che il Settembrini illustrò nelle sue Ricordanze, con sentenza del 1° febbraio 1851 fu condannato a morte; poi ebbe commutata la pena in quella di ventiquattro anni di ferri nel bagno di Nisida. Liberato con l'indulto borbonico dell'8 gennaio 1859, non seguì la sorte dei suoi compagni di pena (Settembrini, Poerio, ecc.) deportati in America, ma potuti sbarcare in Irlanda; e rimase a Napoli. Liberata quella città dal dominio borbonico (settembre 1860), il P. partecipò alla vita pubblica e politica. Fu consigliere di luogotenenza a Napoli, deputato per l'VIII legislatura, presidente di sezione per la Cassazione di Napoli, senatore del Regno (28 febbraio 1869), e, dal maggio all'ottobre di quell'anno, guardasigilli nel gabinetto Menabrea.
Bibl.: P. S. Mancini, Commem. di M. P., Avellino 1885; M. Mazziotti, La reaz. borbonica nel Regno di Napoli, Roma 1913; L. Settembrini, Ricordanze della mia vita, a cura di A. Omodeo, Bari 1934; G. Paladino, Il processo per la setta l'"Unità italiana" e la reazione borbonica dopo il 1848, Firenze 1928.