RAJNA, Michele
RAJNA, Michele. – Discendente da un’antica famiglia valtellinese, nacque a Sondrio il 28 settembre 1854 da Eugenio Paolo e da Costanza Simonetta.
Ebbe come fratello maggiore il noto filologo e studioso di Dante, Pio Rajna. Nel 1896 sposò la maestra e scrittrice per l’infanzia Annetta Morelli, da cui ebbe quattro figlie: Costanza, laureata in ingegneria a Bologna nel 1922; Pia, laureata a Firenze in lettere classiche e sposata con Luigi Ferrari; Giuseppina, storica dell’arte sposata con Carlo Mazzoni; Maria, archeologa sposata con Giulio Reggiani.
Allievo del Collegio Ghislieri di Pavia, si laureò in matematica nel febbraio del 1878 con una tesi dal titolo Sulla teoria dell’involuzione in coordinate omogenee proiettive. A indirizzarlo verso lo studio dell’astronomia fu Giovanni Virginio Schiaparelli, che subito dopo la laurea lo chiamò a Milano, presso il R. Osservatorio astronomico di Brera da lui diretto. Entrato come allievo, dal 1879 fu nominato annualmente assistente retribuito, fino a quando, nel 1882, ricevette il posto di terzo astronomo. Nel 1890 ottenne la libera docenza in astronomia e geodesia presso l’Istituto tecnico superiore di Milano (attuale Politecnico), impartendovi alcuni corsi.
Nei venticinque anni trascorsi a Milano, sotto la guida di Schiaparelli e di Giovanni Celoria, stretto collaboratore e successore di questi, Rajna si occupò in particolare di astronomia geodetica e correlazione tra magnetismo terrestre e attività solare. S’interessò inoltre di ‘questioni cronologiche’, per esempio in relazione all’ampio progetto di riforma oraria in Europa, che lo vide schierarsi tra gli oppositori dell’introduzione dell’ora legale. Grazie agli eccellenti risultati conseguiti nella determinazione della latitudine e della longitudine di alcune città italiane e di azimut assoluti, nel 1883 fu chiamato a far parte della Commissione geodetica italiana, dove fu molto attivo. Si dedicò anche allo studio degli asteroidi e, sul finire del secolo, delle eclissi lunari e solari, coadiuvando gli astronomi di Brera nelle loro osservazioni, come in occasione del transito di Venere sul disco solare del 1882.
Nel periodo milanese pubblicò la maggior parte dei suoi lavori sui Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere (tra cui Sul metodo grafico nel calcolo delle eclissi solari, 1891, vol. 24, pp. 613-623 e Sull’escursione diurna della declinazione magnetica a Milano in relazione col periodo delle macchie solari, 1902, vol. 35, pp. 214-223), di cui diventò socio nel 1891, e nelle Pubblicazioni del Reale Osservatorio di Brera in Milano, edite in quegli anni dalla casa editrice Hoepli, come Sulle variazioni diurne del magnetismo terrestre. Risultati di osservazioni fatte a Milano negli anni 1872 e 1877 (1884) e Confronti e verificazioni d’azimut assoluti in Milano, con alcune notizie sulle antiche triangolazioni nei dintorni di questa città (1889).
Nel 1897 vinse il concorso per la cattedra di astronomia dell’Università di Palermo. Rinunciò però al trasferimento, rimanendo a Milano fino al 1903, anno in cui fu chiamato all’Università di Bologna per insegnare astronomia e dirigere l’Osservatorio astronomico. Rajna si batté per dotare l’Osservatorio, all’epoca ospitato nella torre di Palazzo Poggi, in pieno centro a Bologna, di una moderna e più idonea sede lontana dall’illuminazione cittadina, come spiegava nel 1906 nella relazione Sulle condizioni dell’Osservatorio della R. Università di Bologna e idee fondamentali per il progetto di una nuova Specola da stabilirsi sulla collina dell’Osservanza presso Bologna, pubblicata nell’Annuario della R. Università di Bologna.
Il progetto prevedeva la costruzione di un nuovo osservatorio sui colli bolognesi, a Villa Aldini, ma non fu realizzato a causa dei costi troppo elevati. Pur fallendo nell’intento, questo tentativo mostra come egli avesse compreso l’importanza di riformare le istituzioni astronomiche italiane, intrattenendo una fitta corrispondenza con scienziati italiani e stranieri.
A Bologna Rajna proseguì i suoi studi di astronomia geodetica, magnetismo terrestre e osservazioni astronomiche e meteorologiche, pubblicando diversi contributi nelle Memorie della Società degli spettroscopisti italiani (tra cui Circostanze dell’Eclissi solare del 30 agosto 1905 calcolate per tutta l’Italia e regioni circonvicine, 1905, vol. 34, pp. 78-82) e nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna (tra cui Tavole per calcolare il nascere e tramontare della luna a Bologna, e per ridurre il nascere e tramontare de sole e della luna da Bologna a un altro luogo qualunque d’Italia, s. 6, 1905, t. 2, pp. 163-175).
Nella serie dei Manuali Hoepli rivide e ampliò il fortunato volume di Otto Müller, Tavole di logaritmi con cinque decimali, che ebbe numerose riedizioni nel corso del Novecento. Attivo nel campo della divulgazione scientifica, collaborò con vari quotidiani e riviste, tra cui La lettura del Corriere della sera, e tradusse alcune opere straniere in italiano, come La meteorologia moderna e la formazione delle precipitazioni (1891) del fisico tedesco Wilhelm von Bezold. Fu membro, tra le altre, della R. Accademia dei Lincei, della R. Accademia delle scienze di Bologna, della Deutsche Astronomische Gesellschaft e della Société astronomique de France.
Morì a Teglio, nei pressi di Sondrio, il 29 settembre 1920, dopo lunghi e frequenti periodi di malattia.
Opere. Oltre ai contributi citati, fu autore di numerose pubblicazioni e comunicazioni, tra cui: Sulle variazioni diurne del magnetismo terrestre. Risultati di osservazioni fatte a Milano negli anni 1872 e 1877, Milano 1884; Azimut assoluto del segnale trigonometrico del monte Palanzone sull’orizzonte di Milano, determinato nel 1882, Milano 1887; Istruzioni e tavole numeriche per la compilazione del calendario, con alcuni cenni intorno al calendario in generale, Milano 1887; Rapporti presentati alla R. Commissione geodetica italiana nella riunione tenuta in Bologna il 31 marzo e 1 aprile 1894, Firenze 1894; La riunione della commissione permanente della Associazione geodetica internazionale a Innsbruck, Roma 1894, L’ora esatta dappertutto, ossia Modo semplice di regolare gli orologi sul tempo medio dell’Europa centrale in qualunque luogo d’Italia, Milano 1897.
Fonti e Bibl.: Le principali fonti primarie si trovano nell’Archivio storico dell’Osservatorio astronomico di Brera, dove si segnala la presenza di un Fondo Rajna (in fase di riordinamento) e di numerosi carteggi e materiali distribuiti in Corrispondenza scientifica, Fondo Schiaparelli, Fondo Celoria. Ulteriore documentazione è reperibile in: Bologna, Archivio storico del dipartimento di astronomia dell’Università di Bologna, in particolare b. 34, corrispondenza e registri di contabilità della direzione R. (1902-1920), e bb. 45-48, carteggio di R. (1890-1920); Archivio storico dell’Università di Bologna, Fascicoli professori ordinari, 129; Pavia, Archivio storico dell’Università, Scienze matematiche fisiche e naturali, Esami/Diplomi, b. 1195, f. M.R.; Iscritti, b. 1239. Tra le commemorazioni di Rajna, si segnalano: L. Gabba, in Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, 1920, vol. 53, p. 667; G. Horn D’Arturo, in Memorie della Società astronomica italiana, I (1920), pp. 303 s.; A. Di Legge, in Atti della Reale Accademia nazionale dei Lincei. Rendiconti, 1921, vol. 30, pp. 221-224; F. Guarducci, in Annuario della R. Università di Bologna, 1921, pp. 127 s.
F. Bonoli - D. Piliarvu, I lettori di astronomia presso lo studio di Bologna dal XII al XX secolo, Bologna 2001, pp. 226 s.; A.M. Lombardi - A. Mandrino, Ricerca, istruzione e divulgazione all’Osservatorio astronomico di Brera, in Milano scientifica 1875-1924, I, La rete del grande Politecnico, a cura di E. Canadelli, Milano 2008, pp. 95-116; M. Gaspari, Ragazze di ottima famiglia. Le sorelle Rajna tra passione per la modernità e seduzione del passato, in Quaderni di cultura del Galvani, XX (2015), 2, pp. 9-36; T. Peruzzi, Il Maestro e l’Allievo. Giovanni Schiaparelli e M. R., in G.V. Schiaparelli, La vita sul pianeta Marte, Firenze 2015.