SAPONARO, Michele
Romanziere, nato a San Cesario di Lecce il 2 gennaio 1885. Gli diede notorietà un romanzo, Il peccato (1919); uscito dopo una raccolta di novelle, nelle quali, come in altre successive, la sua arte ha forse un riflesso più scialbo. In modi proprî, il S. si riallaccia alla tradizione regionale del Verga, del D'Annunzio e della Deledda. La materia, le figure son tratte dalla provincia; non agli effetti d'una mera descrittività, ma a studiarne e ritrarne contrasti e reazioni sullo sfondo d'una vita e d'interessi più vasti. Fosse interamente riuscito il S. in tale assunto, il suo contributo al nuovo romanzo italiano sarebbe invalutabile. Più spesso, rimane sopra un piano idillico, elegiaco; la sua scrittura è particolarmente adatta a placide rappresentazioni d'ambienti, paesi, cacce, opere agresti, che egli conosce a fondo; e tali disposizioni ci spiegano anche il minor successo nella novella che, per la sua brevità, richiede intrecci e movimenti rapidi e risentiti. Con tutto ciò, il S. ha compiuto e compie opera notevole senza sforzare il tono e guastare la sincerità degli affetti, e nella copiosa produzione serbando dignità di dettato.
Testimoniano della sua attività i romanzi: La vigilia (1914), Il peccato (1919), Fiorella (1920), Nostra Madre (1921), L'adolescenza (1925), La giovinezza (1927), La Bella risvegliata (1928), I0 e mia moglie (1929), La città felice (1934), ecc., e alcuni volumi di novelle: Inquietudini, Erba tra i sassi, ecc.; tutti editi da Mondadori, Milano.
Bibl.: L. Ambrosini, in Stampa, 30 ott. 1919; E. Donadoni, in Azione, Genova, 28 nov. 1919; C. Pellizzi, Lettere ital. del nostro secolo, Milano 1929; G. A. Borgese, Tempo d'edificare, Milano 1926.