MICHELE VII imperatore d'Oriente
Era figlio di Costantino X Ducas e di Eudocia Macrembolitissa. Il padre lo aveva fatto incoronare imperatore insieme coi suoi due fratelli, disponendo che la reggenza fosse assunta da Eudocia. Ma alla morte di lui, questa, violando la promessa fattagli, passò nel 1067 a seconde nozze con Romano IV Diogene, mettendolo a parte del potere sovrano. M. rimase sottomesso al padrigno fino al 1071. Ma sconfitto costui a Malazkirt, il 26 agosto di quell'anno, e fatto prigioniero dal sultano Alp Arslān, M. scosse la tutela, costrinse la madre a entrare in un monastero e assunse in proprio nome l'autorità imperiale. Ma non aveva nessuna attitudine al regno. Educato dal celebre Michele Psello, egli amava più che altro gli studî letterarî e le controversie teologiche. Debole e indolente, divenne un trastullo nelle mani dei ministri e i sette anni del suo regno furono una serie di sconfitte all'esterno e di rivolte all'interno. All'indomani del colpo di stato, Romano IV, concluso con Alp Arslān un trattato che, dietro pagamento di una somma di denaro, assicurava l'integrità dei confini dell'impero, riaveva la libertà e ritornava in patria. Per consiglio dello zio Giovanni Ducas, M. mise il patrigno al bando dell'impero, gli mandò contro un esercito, lo ebbe nelle mani e lo fece crudelmente accecare, tanto che ne morì. Poco dopo, le provincie asiatiche furono turbate profondamente da incursioni dei Turchi selgiuchidi e dalla rivolta di numerose schiere mercenarie capeggiate dal normanno Roussel de Bailleul, mentre nella Balcania scoppiava una nuova insurrezione di Bulgari e penetravano a sud del Danubio orde di Peceneghi e di Uzi che devastavano la Macedonia e si spingevano fin sotto le mura di Costantinopoli. M. rivolse allora un messaggio al papa Gregorio VII, perché promuovesse un intervento dell'occidente a difesa dell'impero, promettendo in cambio il ritorno della chiesa greca a Roma: ma il messaggio non ebbe nessun pratico risultato, a causa della lotta che allora scoppiò fra Gregorio VII ed Enrico IV di Germania. La rivolta di Roussel de Bailleul divenne particolarmente grave perché Giovanni Ducas, inviato a combatterli, fece causa comune coi ribelli e si proclamò imperatore. Il governo bizantino allora ricorse ai Turchi che cominciarono così a stanziarsi in Armenia e in Cappadocia. Roussel fu finalmente vinto e catturato da Alessio Comneno che faceva allora le sue prime armi: ma pochi anni dopo scoppiarono due nuove rivolte militari, una nella Balcania, dove fu proclamato imperatore Niceforo Briennio, l'altra nell'Anatolia dove l'esercito acclamava Niceforo Botaniate. Avanzatosi questo fino a Nicea, M. abdicò e, ritiratosi in un convento, abbracciò lo stato ecclesiastico. Fu poi nominato arcivescovo di Efeso.
Bibl.: C. Ducange, Historia byzantina, Parigi 1680, p. 163.