SWAEN, Michiel de
Nato a Dunkerque il 20 gennaio 1654, ivi morto il 3 maggio 1707, è il più notevole poeta fiammingo del secolo-XVII, per quanto abbia vissuto in un territorio annesso alla Francia nel 1662. Fu educato nel collegio dei gesuiti di Dunkerque ed esercitò in questa città la professione di chirurgo.
Fra le sue opere bisogna citare soprattutto un poema drammatico, De Menschwordingh (L'incarnazione del Cristo, 1686), una farsa popolare in versi piena di vita, De gecroonde Leersse (Lo stivale incoronato, 1688) ed un grande poema didattico, Het Leven en de Dood van Jesus Christus (La vita e la morte di Gesù Cristo, 1694). Le sue opere religiose si fanno apprezzare per l'ispirazione elevata e sostenuta e per la purezza classica della lingua, che può competere con i migliori modelli olandesi di quel tempo. Le opere complete sono state oubblicate da V. Celen con la collaborazione di Cam. Huysmans e di M. Sabbe, in sei volumi (Anversa 1928-1934).