MICHIEL van der Borch
Miniatore attivo a Utrecht nel sec. 14°, identificato grazie a una nota apposta nel 1332 alla base di una miniatura a tutta pagina, rappresentante la Caduta di Gerusalemme, contenuta in una copia in neerlandese della Bibbia rimata del poeta fiammingo Jacob van Maerlant (1235-post 1294), conservata all'Aia (Rijksmus. Meermanno-Westreenianum, 10 B 21, c. 152v): "Doe men scref int iaer ons heren M°.CCC°.XXX°.II. verlichte mi. Michiel van der borch. Bit uoer hem dat ghod sijns ontfarmen moete" ('Quando si scriveva l'anno di Nostro Signore 1332 mi ha illustrato Michiel van der Borch. Pregate per lui, che Dio abbia misericordia di lui').Acquisizione critica recente, l'identificazione di M. con un certo Michiel van der Borch verlichter ('miniatore') di Utrecht (Van der Horst, 1989) - città in cui l'artista, stando a una copia del sec. 17° dei Buurspraakboeken, è menzionato nel 1322 come nuovo cittadino - ha permesso di stabilirne il luogo di residenza. A causa della mancanza di materiale di confronto appare invece più difficile stabilire in quale ambito abbia avuto luogo la sua formazione e soprattutto dove egli abbia operato prima del suo arrivo a Utrecht.Soltanto la Bibbia rimata può con certezza essere attribuita all'artista e, benché a essere firmata risulti esclusivamente l'ultima e unica miniatura a tutta pagina, è probabile che anche le altre settantadue, più piccole nel formato, siano di sua mano. Esse riproducono temi tratti dal Vecchio e Nuovo Testamento e sono caratterizzate da una composizione semplice, in cui le figure sono dipinte in primo piano; nella scena a tutta pagina si assiste, viceversa, specie nei vari gruppi di soldati che combattono entro le mura di Gerusalemme e intorno alla città, a un impaginato compositivo segnato da un esubero di notazioni. Tipici del periodo tardogotico sono inoltre lo sfondo chiuso e decorato, il carattere poco rilevato delle composizioni, lo stile grafico del disegno e la gamma di colori limitata delle miniature, peculiarità tutte cui l'artista tenne a ovviare mediante evidenti tentativi di vivacizzare in senso narrativo ed espressivo le singole scene. Per quanto riguarda, infine, stile e tecnica, l'opera di M. mostra di risentire dell'influsso della miniatura fiamminga e della Francia settentrionale.
Bibl.: R.E.O. Ekkart, De Rijmbijbel van Jacob van Maerlant. Een in 1332 voltooid handschrift uit het Rijksmuseum Meermanno-Westreenianum [La Bibbia rimata di Jacob van Maerlant. Un manoscritto ultimato nel 1332 del Rijksmuseum Meermanno-Westreenianum], den Haag 1985 (con bibl.); K. van der Horst, Illuminated and Decorated Medieval Manuscripts in the University Library, Utrecht 1989, p. 10.K. Smeyers