MICHIEL
. Famiglia veneziana che ebbe una parte preponderante nella storia dei primi secoli della repubblica di Venezia. Anche dopo superata la fase, durante la quale pareva che la dignità ducale tendesse a trasformarsi in ereditaria, la preponderanza della clientela dei M. è più che mai visibile: nel corso di un secolo, dalla fine del sec. XI e per tutto il XII, si susseguono, a breve distanza l'un dall'altro, tre dogi: il primo Vitale, Domenico, il secondo Vitale, e alla famiglia dei M. sono accaparrate la contea di Arbe con Niccolò, figlio di Vitale e con Giovanni, che fece parte della squadra di Enrico Dandolo; la contea di Ossero, con Leonardo, fratello di Niccolò; infine la signoria di Paso, con Domenico, che era fratello di Leonardo.
Questo sistema d'infeudazioni familiari tramontò nel sec. XIII per il mutato corso della storia veneziana e l'attività politica della famiglia fu interessata agli eventi orientali: Giovanni, figlio di Marino, vicedoge e podestà a Costantinopoli nel 1238, coinvolto nella lotta contro Giovanni Vatatze; Gerardo, ambasciatore presso Baldovino; Marco di Vitale partecipò alla difesa dell'Arcipelago, nel 1260. Poi, nei secoli seguenti, la posizione preminente dei primi tempi impallidisce. Personaggi degni di particolare menzione sfilano nella lunga serie di figure scialbe: Domenico, di Marino, generale dell'esercito nel 1300; Vitale, podestà di Ferrara nel 1308; Domenico generale al recupero di Candia nel 1355, e nella guerra contro l'Ungheria nel 1379; Giovanni di Lorenzo, cardinale, vescovo di Ancona (1468), di Verona (1471), di Padova (1485), legato papale nell'esercito del re di Napoli (1485), avvelenato in Castel S. Angelo dal Valentino (1503); Fantino di Maffeo, la cui attività riempie tutta la prima metà del secolo XV, dall'impresa di Dalmazia a Zara (1408), all'acquisto di Patrasso (1409), alla lega col marchese di Mantova (1415), alla legazione di Costanza (1416), all'impresa del Friuli (1417), al generalato da mar (1420 e 1426), alla pace di Ferrara (1432); Marchiò di Tomaso, provveditore in Dalmazia (1553), capitano di Padova (1558), generale da mar, procuratore di S. Marco; Marino di Angelo, viceprovveditore di Cerigo (1668), nella guerra contro i Turchi (1668), provveditore in Dalmazia (1685), sindaco in Morea (1687).