MIDEA (Μιδέα, Μίδεια; Midea)
Antichissima città greca, menzionata come una delle più importanti città dell'epoca preistorica, assieme a Tirinto, Micene e Argo, situata nella pianura. argolica a eguali distanze presso a poco tra Micene, Argo e Nauplia; i ruderi della sua rocca "ciclopica" sono identificabili con sicurezza nelle rovine di Paleokastro, a un chilometro circa a est dell'odierno villaggio di Dendra. Nelle leggende argive del ciclo di Perseo Midea ha una parte preminente: in seguito alla spartizione del territorio fra Acrisio e Preto assegnata a quest'ultimo, assieme all'Ereo di Argo e al territorio argolico fino al mare, passò poi per scambio di beni a Perseo, e fu da questo fortificata, quindi a Electrione, il padre di Alcmena, madre di Ercole; ivi si rifugiò infine anche Ippodamia, coi figli Atreo e Tieste. Già verso la fine dell'età micenea Midea doveva volgere a rapida decadenza; essa non è mai menzionata in Omero. Probabilmente fu sommersa dalle invasioni doriche; l'unico fatto storico che si riferisce alla città è la sua forzata assimilazione ad Argo, insieme con Tirinto e con Micene, come distretto (κώμη) della capitale dei gelosi vincitori; ma potenza e forse nome stesso della città disparvero ben presto. Pausania ne trovò appena le deserte fondamenta.
I ruderi confermano pienamente le ipotesi sopra accennate. La cinta micenea, che si svolge per circa 440 m. attorno alla sommità del colle, è di carattere ancora più primitivo che non quella di Tirinto, con un muro poligonale a massi appena sbozzati di calcare grigiastro, muro spesso 5-6 m., e ancora ergentesi in qualche punto fino a 5 m.; si conservano attualmente due ingressi della cinta, pure di tecnica meno progredita che gl'ingressi delle altre città micenee. I frammenti ceramici si estendono dal Proto-Elladico, attraverso al Medio-Elladico, fino al tardo Miceneo, ma senza alcuna testimonianza ulteriore per l'epoca geometrica: quindi la κώμη degli Argivi deve essere stata trasportata in pianura. Consimili resti ceramici si rinvengono superficialmente anche esternamente alla cinta fortificata, dal lato nord-occidentale, verso i villaggi di Dendra e Manesi, dove probabilmente sorgeva la città bassa micenea. Infine sulle pendici occidentali, proprio verso il limite del villaggio di Dendra, nel 1926 alcune tombe di una ricca necropoli sono state scavate dalla missione svedese di Asine: fra queste una tomba a thólos che ha restituito preziosi oggetti della migliore arte e della migliore epoca micenea.
Bibl.: E. Curtius, Peloponnesus, II, Gotha 1852, pp. 395 segg., 569; W. Dörpfeld, in Ath. Mitt., XVII (1892), p. 95 segg.; E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 1540 segg.; A. W. Persson, The Royal Tombs at Dendra near Midea, Lund 1931.