migliorare
Ricorre due sole volte, nel senso di " rendere migliore ", con riferimento a un progresso spirituale, effetto di amore o di virtù.
In Rime dubbie XXII, in risposta a Chiaro Davanzati, il poeta dice che nell'amore l'uomo deve custodire in sé l'intimo desiderio, mantenendosi in una condizione di fedele attesa, poiché lo desio fa l'uomo migliorare (v. 7). In più elevata sfera spirituale, D. dice che la Filosofia può migliorare lo bene (Cv III VIII 21), cioè far progredire incessantemente l'uomo nella stessa virtù, innalzandolo da un bene ad altro maggiore.
Bibl. - F. Ageno, Il verbo nell'italiano antico, Milano-Napoli 1964, 72.