migrante ambientale
loc. s.le m. e f. Chi è costretto ad abbandonare la propria terra a causa di disastri ambientali.
• Alcuni scienziati sociali [...] prevedono una forte crescita dei «migranti ambientali»: centinaia di milioni di persone saranno costrette a lasciare le proprie case a causa di condizioni ambientali insopportabili. Gli agronomi prevedono un drastico cambiamento nelle condizioni di coltivazione e di allevamento. I medici prefigurano una profonda modifica del quadro sanitario. La gran parte degli effetti dei cambiamenti climatici sarà indesiderabile. (Pietro Greco, Unità, 29 settembre 2013, p. 15, Forum) • Il «migrante ambientale» o «economico» non ha diritto allo status di rifugiato: è bollato come clandestino e respinto al suo Paese, o schiavizzato in campagna dai caporali. Ma è giusto distinguere i profughi dai «migranti economici» e «ambientali»? (Giorgio Pagano, Secolo XIX, 3 settembre 2015, p. 25) • L’Europa non ha ancora capito come affrontare l’ondata di immigrazione causata da guerre e povertà (i migranti economici, la maggioranza), ma già si preoccupa di accogliere un nuovo tipo di migrante: il «migrante climatico». Non è ancora chiaro come si possa inquadrare giuridicamente chi emigra per il troppo caldo o il troppo freddo o le troppe piogge o la troppa siccità, e neppure come vadano chiamati: si propongono «profughi ambientali», «rifugiati ambientali», «migranti ambientali», «persone forzate ad emigrare» ma anche «eco profughi». (Paolo Bracalini, Giornale, 19 gennaio 2016, p. 7, Il Fatto).
- Composto dal p. pres. e s. m. e f. migrante e dall’agg. ambientale.
- Già attestato nell’Unità del 4 giugno 2004, p. 24, Scienze (Pietro Greco).
> ecoprofugo, eco-rifugiato, profugo ambientale, profugo climatico, rifugiato ambientale, rifugiato climatico.