migration compact
(Migration Compact), loc. s.le m. Accordo politico tra gli Stati membri dell’Unione europea per determinare soluzioni corrette e praticabili al problema delle migrazioni.
• Nella lettera, anticipata da Repubblica, al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e a quello del Consiglio Europeo, Donald Tusk, [Matteo] Renzi sottolinea che «la chiusura, talvolta non adeguatamente motivata, delle frontiere da parte di alcuni Stati e il diffuso rifiuto di condividere gli oneri di questa sfida epocale mettono a rischio la tenuta dell’Unione». Lo stesso Tusk che in un messaggio su Twitter accoglie con favore la proposta del nostro premier sulla creazione di un «patto sull’immigrazione» (Migration Compact). Il presidente del Consiglio europeo si dice d’accordo a «lavorare su un piano ambizioso nell’Ue, nel G7 e nel G20 per cooperare con i Paesi terzi per fermare l’immigrazione». (Pietro Del Re, Repubblica, 16 aprile 2016, p. 2) • «Siamo stati capofila in Europa per promuovere un nuovo partenariato con i Paesi di partenza e di transito. L’Italia e la Germania sono i Paesi più attivi nel negoziare accordi con alcuni Stati come Mali, Nigeria, Niger per applicare il migration compact» (Sandro Gozi intervistato da Marco Conti, Messaggero, 8 gennaio 2017, p. 2, Primo Piano) • Una sfida difficile e comunque ineludibile. [Sergio] Mattarella lo riconosce, elencandone alcuni snodi. Bisognerà preliminarmente «stroncare il traffico di esseri umani», evitare «con coraggio» diversi errori (come i quartieri ghetto), tutelare i minori e, nel caso dell’Europa, adottare il «migration compact» proposto dall’Italia per migliorare le condizioni di vita nei Paesi da dove nascono i maggiori flussi. (Marzio Breda, Corriere della sera, 9 marzo 2017, p. 12, Esteri).
- Espressione inglese composta dai s. migration ‘migrazione’ e compact ‘accordo, patto’.
> pacchetto immigrazione.