Corella, Miguel
Uomo d’armi spagnolo di origine valenzane, chiamato in italiano talvolta Corneglia oppure Corniglia, sovente anche don Michele o don Micheletto. Fu al servizio di Cesare Borgia dal 1497 (Tommasini 1883, pp. 351-54) e le cronache lo ricordano come scherano crudele fino all’efferatezza.
Si annoverano fra le sue azioni più note il lungo sequestro di Dorotea Malatesta e l’eliminazione di personaggi scomodi o avversi al duca Valentino, come il cognato Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie, e i protagonisti della congiura della Magione (→ Modo che tenne il duca Valentino). Nelle legazioni al Borgia (1502), M. poté apprezzare la capacità di C. nel coordinare e dirigere con mano ferma le truppe, e in particolare i fanti (Larner 1966). Conclusasi l’avventura del Valentino, M. individuò proprio in C. l’uomo capace di guidare la nuova milizia fiorentina, incarico che venne assunto a partire dal 1° aprile del 1506. I motivi per i quali M. e il gonfaloniere Piero Soderini decisero di chiamare al comando dell’Ordinanza proprio il fedele collaboratore del Borgia sono stati l’oggetto di diverse ipotesi. Secondo Dionisotti (1980, pp. 22-32), M. avrebbe effettivamente inteso creare una forza armata con finalità di politica interna, come temevano gli ottimati fiorentini (cfr. F. Guicciardini, Storie fiorentine, a cura di A. Montevecchi, 1998, p. 345); di contrario avviso sono invece Pesman Cooper (1982) e Sasso (1988). Di certo, i ripetuti fallimenti nella riconquista di Pisa (ancora nel marzo e nel settembre 1505) portarono il Consiglio degli Ottanta alla decisione di costituire la milizia e di affidarla a C. con il titolo di «Capitano di guardia» e con il compito di vigilare severamente sulla disciplina dei soldati. A poco più di un anno dall’assunzione, tuttavia, C. fu destituito. Trasferitosi a Milano, vi morì nel febbraio 1508, in un agguato tesogli da alcuni connazionali (Marchand 1975, p. 222; Sasso 1988, pp. 80-82; Guidi 2009).
Bibliografia: Fonti ed edizioni critiche: F. Guicciardini, Storie fiorentine, a cura di A. Montevecchi, Milano 1998, p. 345.
Per gli studi critici si vedano: O. Tommasini, La vita e gli scritti di Niccolò Machiavelli nella loro relazione col Machiavellismo. Storia ed esame critico, 1° vol., Torino-Roma 1883, pp. 351-54; J. Larner, Cesare Borgia, Machiavelli e le milizie romagnole, «Studi romagnoli», 1966, 17, pp. 253-68; J.-J. Marchand, Niccolò Machiavelli. I primi scritti politici, Padova 1975; C. Dionisotti, Machiavellerie, Torino 1980, pp. 3-59; R. Pesman Cooper, Machiavelli, F. Soderini and don Micheletto, «Nuova rivista storica», 1982, 66, pp. 342-57; F. Petrucci, Corella Miguel, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 29° vol., Roma 1983, ad vocem; G. Sasso, Machiavelli, Cesare Borgia e don Micheletto, in Id., Machiavelli e gli antichi e altri saggi, 2° vol., Milano-Napoli 1988, pp. 57-117; A. Guidi, Un segretario militante: politica, diplomazia e armi nel cancelliere Machiavelli, Bologna 2009, pp. 277-320.