ÁLVAREZ, Miguel de los Santos
Nacque a Valladolid (1818) e morì a Madrid (1892). Fu esiliato a causa dei moti provocati in Spagna dalla rivoluzione francese. Tornato in patria nel 1852, ottenne alti gradi nella carriera diplomatica (fra gli altri, quello di ministro nel Messico) e nell'amministrazione dello stato. Dal 1864 in poi scrisse poco o nulla. Ammiratore di Espronceda, del quale continuò il poema El Diablo Mundo, fu di lui più caustico, e non ne divise l'oscura disperazione byroniana.
Si fece conoscere nel 1840 con Maria, un mediocre poema nel quale imita Victor Hugo e Alfred De Musset, e con La protección de un sastre (La protezione di un sarto), un magnifico breve romanzo, la cui tesi spietatamente negativa si rivela nella frase finale "Quando Dio vuol fare uno felice, lo fa stupido". In tutti i suoi racconti, raccolti sotto il titolo complessivo di Tentativas literarias (1864) si mostra volterriano. Taluno l'ha paragonato, esagerandone il valore, a Diderot; Valera invece dice che non era che un umorista, non essendo né pessimista né incredulo. Le sue opere complete si pubblicarono in 3 volumi nel 1888.
Bibl.: M. de Palau, Miguel de los Santos Alvarez, in Revista contemporánea, Madrid 1892; Lustonó, M. de los S. A., in Illustración española y americana, 1899.