MIRAMÓN, Miguel
Generale messicano, di origine francese, nato a Messico il 29 settembre 1832, morto a Querétaro il 19 giugno 1867. Entrato nell'esercito, dopo aver preso parte dapprima alla guerra contro gli Stati Uniti, si dedicò attivamente alla vita politica del suo paese nelle file del partito conservatore o clericale; e dopo la caduta del presidente Zuloaga, fu eletto presidente della repubblica, carica che accettò (2 febbraio 1859) dopo avere, in un primo momento, rifiutato. Si trovò così in conflitto aperto con Benito Juárez: per abbatterne la potenza, marciò su Veracruz, centro di azione del Juárez. Ma l'impresa finì male per il M., che costretto ad abbandonare l'assedio di Veracruz, sconfitto due volte durante la ritirata, dovette rinchiudersi nella città di Messico. Un supremo sforzo di rivincita lo condusse alla disfatta totale di San Miguel de Calpulalpam (22 dicembre 1860), a opera del luogotenente di Juárez, generale Gonzáles Ortega.
Si ritirò ancora a Messico; poi fuggì nell'isola di Cuba e di lì in Europa. Tornò in patria quando Massimiliano d'Asburgo divenne imperatore del Messico; e fu nominato gran maresciallo, poi inviato come ambasciatore a Berlino (1864). Ma nel 1866 era nuovamente nel Messico a partecipare alla guerra civile: sconfitto dal generale Escobedo, rinchiusosi con l'imperatore in Querétaro, cadde con lui nelle mani di Juárez, nel maggio 1867, e con lui fu fucilato, il 19 giugno.