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Leigh, Mike

di Giovanni Grazzini - Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
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Leigh, Mike

Giovanni Grazzini

Regista cinematografico e teatrale inglese, nato a Salford (Lancashire) il 20 febbraio 1943. Cresciuto in un quartiere popolare, ha studiato scenografia e recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra, disegno e pittura al Camberwell College of Art. Dopo aver esordito come regista mettendo in scena Little Malcolm and his struggle against the eunuchus (1965) di D. Hallwell e la propria commedia The box play (1965) al Midland Arts Centre di Birmingham, è stato aiuto regista di P. Hall alla Royal Shakespeare Company e attivo in molti teatri di Londra, Manchester ed Edimburgo. Nel 1971 è stato premiato ai festival di Locarno e Chicago per il suo primo film, trasposizione della sua pièce teatrale Bleak moments, ritratto spietato della società inglese ambientato nella periferia londinese. Segnalatosi, per l'espressività dello stile, come uno dei migliori eredi della tradizione realista, ha lavorato a lungo con la BBC, per la quale ha firmato tra l'altro A mug's game (1972), Hard labour (1973), The permissive society (1975), Nuts in May (1976), The kiss of death (1977), Abigail's party (1977), Home sweet home (1982), che hanno per protagonista una piccola umanità spesso umiliata e involgarita dalla solitudine e dalla miseria morale, non di rado oggetto di un acre umorismo.

Raggiunta una larga rinomanza per il suo modo di scrivere le sceneggiature soltanto dopo le prove e per la libertà concessa agli attori nell'elaborazione dei propri personaggi, dopo essersi dedicato a lungo al teatro, alla TV, alla radio, è tornato al successo cinematografico con High hopes (1988; Belle speranze), un grottesco a basso costo sulle frustrazioni dei connazionali che lo ha imposto all'attenzione della critica e gli ha procurato il premio della stampa internazionale alla Mostra di Venezia. Fondata una sua casa di produzione, ha diretto Life is sweet (1990; Dolce è la vita), inclemente ritratto di una famiglia operaia impoverita dalla politica thatcheriana, A sense of history (1992) e Naked (1993), una tragicommedia sul confronto tra un filosofo da strada e uno yuppie, che al festival di Cannes ottenne il premio per la regia e per l'interprete D. Thewlis.

Del 1996 è il film premiato con la Palma d'oro al festival di Cannes, Secrets & lies (Segreti e bugie) costruito sul rapporto fra una madre e la figlia, l'una bianca e l'altra di colore. Due amiche ritrovatesi dopo anni sono le protagoniste di Career girls (1997; Ragazze), altra originale sintesi di commedia e dramma. Nel 1999 ha presentato a Venezia Topsy-Turvy, incentrato sui personaggi di Gilbert e Sullivan, protagonisti del teatro musicale inglese della fine del 19° secolo.

bibliografia

P. Clements, The improvised play. The work of Mike Leigh, London 1983.

M. Blakemore, Mike Leigh, London 1996.

M. Coveney, The world according to Mike Leigh, London 1996.

E. Martini, Mike Leigh, Roma 1997; Mike Leigh, a cura di C. Prato, Roma 1997.

Vedi anche
Dardenne, Jean-Pierre e Luc Dardenne ‹dardèn›, Jean-Pierre e Luc. - Registi, sceneggiatori e produttori belgi (Jean-Pierre: n. Angis, Liegi, 1951; Luc: n. Awirs, Liegi, 1954). Già dalla fine degli anni Settanta sono stati autori di documentari (Le chant du rossignol, 1978; Lorsque le bateau de Léon descendit la Meuse pour la première ... Loach, Kenneth, detto Ken Regista inglese (n. Nuneaton, Warwickshire, 1936). A lungo impegnato in regie teatrali e soprattutto televisive, esordì nel cinema con Poor cow (1967) e si affermò presto, per lo spirito di denuncia, la tecnica documentaria, l'attenzione ai problemi dei giovani e della classe operaia, come uno degli ... Kaurismäki, Aki Kaurismäki ‹-smä´äki›, Aki. - Regista cinematografico finlandese (n. Orimattilä, Uusimaa, 1957). Dal 1981 ha realizzato numerosi film, segnalati nei festival internazionali per la spregiudicata libertà del linguaggio e l'originalità delle tematiche (dal rock ai classici della letteratura). Da ricordare: ... Wenders, Wim Regista cinematografico tedesco (n. Düsseldorf 1945), tra i più interessanti del nuovo cinema tedesco. Ha esordito nel lungometraggio con Summer in the city (1970). Attraverso il tema romantico del viaggio come percorso interiore e di formazione, filtrato dalle suggestioni del road movie americano e ...
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