MIKION (Μικίων)
Scultore, probabilmente originario di Atene, figlio di Pythogenes (inspiegabilmente il Lippold, in Handbuch, p. 367, lo dice figlio di Pythagoras), attivo ad Atene alla fine dell sec. a. C. Dall'Acropoli infatti, presso il lato O del Partenone, proviene una base in marmo di Imetto che reggeva una statua dedicata dal popolo a L. Domizio Enobarbo, console nel 16 a. C. Presentandosi i caratteri della firma diversi da quelli della dedica, il Ross aveva avanzato l'ipotesi del reimpiego di una base precedente e il Brunn, accogliendo la notizia di Dione Crisostomo, ricordata dal Raoul-Rochette, dell'esistenza di una statua di Alcibiade ridedicata a Enobarbo, nota che in tal caso, essendo l'iscrizione in alfabeto posteuclideo, doveva trattarsi di una statua di Alcibiade dedicata dopo la sua morte. Il Lippold però nota la contemporaneità di firma e dedica, pur essendo incise da mani diverse. Più tardi la base fu riadoperata: appare infatti una dedica a Phanomachos di Eleusi, figlio di Phanias.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., 313; H. Brunn, Geschichte d. gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 273; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 1555, s. v.; G. M. A. Richter, Three Critical Periods, Oxford 1951, p. 55.