HORTHY, Miklos (XVIII, p. 568)
Nel seguire, durante il ventennio fra le due guerre mondiali, la politica di collaborazione con l'Italia, H. venne in visita a Roma dal 24 al 26 ottobre 1936. Sostenitore della politica dell'Asse egli non impedì che l'Ungheria entrasse in guerra contro l'URSS a fianco della Germania e dell'Italia, dopo aver beneficiato della spinta revisionistica hitleriana a spese della Romania, della Cecoslovacchia e della Iugoslavia. Quando le truppe sovietiche nella primavera del 1944 stavano per raggiungere la Romania, il 19 marzo fu convocato col suo ministro degli Esteri e col capo di stato maggiore, al castello di Klessheim presso Salisburgo, al quartier generale di Hitler, il quale due giorni dopo fece invadere l'Ungheria dalle truppe tedesche. Il 15 ottobre, all'avvicinarsi delle truppe sovietiche a Budapest, H. in connessione con un tentativo di armistizio, poi non riuscito, annunziò alla radio che sarebbero state iniziate trattative. Poche ore dopo la stessa radio, controllata dai Tedeschi, annunziava le sue dimissioni. Accusato di tradimento dai Tedeschi, il 21 ottobre 1944 fu internato nel castello di Waldbichl presso Weilheim (Baviera). Dopo la fine delle ostilità rimase in Baviera.