JANCSO, Miklós
Regista di cinema ungherese, nato a Vác il 21 settembre 1921. Dopo una serie di documentari e alcuni lungometraggi, si affaccia di prepotenza alla ribalta internazionale con un film, Szegénylegények (alla lettera Poveri giovani, tit. intern. I disperati di Sandor o I senza speranza), 1964, in cui le sue meditazioni sulla storia, sulle repressioni e sulle rivoluzioni s'imponevano tramite un linguaggio volutamente scarno e disadorno, sorretto, sull'esempio di Antonioni, ma con più decisa insistenza, dall'impiego del piano sequenza, a seguire e a isolare i personaggi senza mai abbandonarli in un contesto narrativo e visivo volutamente dilatato e totale. Questo stile, via via più meditato e maturo, portava al successo anche i film seguenti, Csillagosok Katonák (alla lett. Soldati stellati, tit. intern. L'armata a cavallo o I rossi e i bianchi), 1967; Csend és Kiáltás (Silenzio e grido), 1968, e Fényes szelek (alla lett. Venti lucenti, tit. intern. Ah, ça ira), 1968. Cui, dopo una pausa di ricerca (Sirokko-Sirocco d'hiver, 1969; Egi bárány, alla lett. L'agnello celeste, tit. intern. Agnus Dei, 1970), si accompagnano due opere di qualità rigorosa, Még kér a nép (alla lett. Il popolo chiede ancora, tit. intern. Salmo rosso), 1972, e Szerelmen, Elektra (alla lett. Elettra, amore mio, tit. intern. Cara Elettra), 1974, vivificate, soprattutto la seconda, da felici e compiuti tentativi di rinnovamento linguistico nell'ambito del balletto e della musica. Più dubbio, invece, nonostante le sue innegabili doti formali, il film più recente, Vizi privati e pubbliche virtù, 1976, realizzato in Iugoslavia, una variazione sul tema della tragedia di Mayerling, rivisitata come parafrasi del potere e della contestazione giovanile. J., che da qualche tempo alterna la sua attività fra l'Italia e l'Ungheria, ha lavorato anche per il cinema e la televisione italiani, non sempre però con risultati di particolare rilievo (La pacifista, 1971; La tecnica e il rito (Attila), 1972; Roma rivuole Cesare, 1973).
Bibl.: G. Buttafava, Jancsó, Firenze 1974, con filmografia e bibl; Miklós Jancsó, in Études cinématographiques, n. 104-1088, Parigi 1975, con filmogr. e bibliografia.