Poeta ungherese (Budapest 1909 - Abda 1944). Di famiglia ebraica, morì fucilato in un campo di concentramento nazista. Saggista e traduttore, R. eccelle soprattutto come poeta lirico, paesaggista e poeta d'amore: Pogány köszöntö ("Saluto pagano", 1930); Újmódi pásztorok éneke ("Canto di pastori di nuova moda", 1931); Lábadozó szél ("Vento convalescente", 1933); Újhold ("Novilunio", 1935); Járkálj csak, halálraitélt ("Cammina pure, condannato a morte", 1936); Meredek út ("Strada ripida", 1938); Válagatott versek ("Poesie scelte", 1940); Tajtékos ég ("Cielo a pecorelle", post., 1946). Le sue opere sono state raccolte in R. M. összes versei és müfordìtássi ("Tutte le poesie e traduzioni di M. R.", post., 1963). Alla sua produzione, in parte già tradotta in italiano, è dedicata Mi capirebbero le scimmie (2009), antologia delle sue opere pubblicata in occasione del centenario della nascita.