Rózsa, Miklós
Compositore ungherese, naturalizzato statunitense, nato a Budapest il 18 aprile 1907 e morto a Los Angeles il 27 luglio 1995. Musicista di formazione classica, dopo un approccio sperimentale alla composizione per il grande schermo, in cui mise a frutto la sua raffinata cultura musicale, fu autore di alcune delle più epiche colonne sonore della storia del cinema hollywoodiano, caratterizzate da orchestrazioni tradizionali e spesso pompose. Le sue partiture gli valsero tre premi Oscar, su sedici nominations complessive, ottenuti nel 1946 per Spellbound (1945; Io ti salverò) di Alfred Hitchcock, nel 1948 per A double life (1947; Doppia vita) di George Cukor e nel 1960 per Ben Hur (1959) di William Wyler. Per venti anni, dal 1945 al 1965, insegnò Film music alla University of Southern California.
Studiò violino dall'età di cinque anni con L. Berkovits, apprese poi la viola e il pianoforte e a otto anni iniziò a comporre ed esibirsi in pubblico. A diciotto entrò nel Conservatorio di Lipsia, dove studiò composizione con H. Grabner, e nel 1929 il suo repertorio di musica sinfonica e da camera già veniva eseguito nelle sale europee. Trasferitosi a Parigi nel 1931, nel 1935 si stabilì a Londra, dove completò il balletto in un atto Hungaria (le cui musiche erano principalmente rielaborazioni di brani della tradizione popolare ungherese) per la compagnia Markova-Dolin. In Inghilterra incontrò fortunosamente il suo connazionale Alexander Korda che gli commissionò la colonna sonora di Knight without armour (1937; La contessa Alessandra) diretto da Jacques Feyder. Le entusiastiche reazioni critiche ottenute dalle partiture di questo film aprirono a R. le porte del cinema. Il suo primo successo internazionale fu The four feathers (1939; Le quattro piume) di Zoltan Korda, ma la migliore colonna sonora nel primo periodo della sua carriera di compositore per il cinema fu quella di The thief of Bagdad (1940; Il ladro di Bagdad) di Ludwig Berger, Michael Powell, Tim Whelan e dei non accreditati William Cameron Menzies, A. e Z. Korda. Dopo solo un mese di lavorazione del film, l'intera produzione dovette trasferirsi in California a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, e R., che non aveva ancora ultimato la partitura, si unì alla troupe. Da allora rimase negli Stati Uniti, facendo di Hollywood la propria casa. Continuò comunque a comporre per le produzioni Korda, ottenendo un notevole successo con la colonna sonora di Jungle book (1942; Il libro della giungla) di Z. Korda, da cui l'anno seguente trasse la Jungle book suite, per narratore e orchestra, con Sabu (protagonista del film) come narratore: un evento storico, poiché fu il primo esempio di commercializzazione della colonna sonora di un film statunitense. Al 1944 risale uno dei lavori più interessanti di questo secondo periodo, la partitura di Double indemnity (1944; La fiamma del peccato) di Billy Wilder, in cui R. introdusse alcune asperità di ritmo e armonia assolutamente innovative per i canoni musicali dell'epoca. Una ricerca che lo avrebbe portato, ancora per Wilder, a sonorizzare i deliri alcolici del protagonista di The lost weekend (1945; Giorni perduti) con musiche di grande suggestione e sonorità inedite.
Con il conseguimento del primo Oscar, nel 1946, la carriera di R. diventò un susseguirsi di trionfi e riconoscimenti. Nel 1948 entrò nello staff della Metro Goldwyn Mayer, dove sarebbe rimasto fino al 1962, curando le musiche delle maggiori produzioni degli anni Cinquanta. In questa nuova fase della sua carriera si lasciò tentare da costruzioni sonore epiche e monumentali, il cui più classico esempio è la partitura di Quo vadis (1951; Quo vadis?) di Mervyn LeRoy, primo dei kolossal storici hollywoodiani girati a Roma dopo la guerra. Tra le altre partiture, da ricordare quelle per Madame Bovary (1949) di Vincente Minnelli, Beau Brummel (1954; Lord Brummel) di Curtis Bernhardt, All the brothers were valiant (1953; I fratelli senza paura) di Richard Thorpe, El Cid (1961) di Anthony Mann, The King of kings (1961; Il re dei re) di Nicholas Ray e Sodom and Gomorrah (1962; Sodoma e Gomorra) diretto da Robert Aldrich.Volle raccontare la sua carriera in un elegante libro di memorie, Double life, pubblicato nel 1982.
Ch. Palmer, Miklós Rózsa: a sketch of his life and work, London 1975.