Vukotic, Milena
Attrice teatrale e cinematografica, nata a Roma il 23 aprile 1938. Rappresentativa di una femminilità sommessa, fragile e talvolta dolente, ricca di poesia, nella sua carriera cinematografica ha ricoperto una miriade di ruoli di caratterista senza avere molte occasioni di imporsi in ruoli di primo piano. La sua eccezionale mimica ha spesso fatto dimenticare la gracilità del fisico, talvolta messo invece in evidenza per sottolineare il lato grottesco di taluni suoi personaggi. Nel 1994 ha ottenuto il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista per il ruolo interpretato in Fantozzi in Paradiso (1993) diretto da Neri Parenti.
Figlia di un diplomatico montenegrino e di una discendente della famiglia del celebre architetto P.L. Nervi, terminò gli studi superiori a Londra. Ottenne il diploma di ballerina classica al Conservatorio di Parigi, dove visse vari anni e seguì le lezioni di recitazione di Tania Bolasciova, allontanandosi poi dalla danza per intraprendere la carriera di attrice. Esordì nel cinema all'inizio degli anni Sessanta con una serie di piccoli ma ben calibrati personaggi, caratterizzati da uno humour arguto. A queste interpretazioni alternò, a partire dalla metà degli anni Sessanta, notevoli prove sia in teatro (diretta da registi come Giorgio Strehler e Franco Zeffirelli) sia in televisione (dal classico Il giornalino di Gian Burrasca, 1964, diretto da Lina Wertmüller a Un medico in famiglia, 1998, di Riccardo Donna e Anna Di Francisca). Sebbene Federico Fellini l'avesse scelta per una piccola parte in Giulietta degli spiriti (1965), il film che la fece conoscere al grande pubblico fu Venga a prendere il caffè… da noi (1970) di Alberto Lattuada. Il regista le affidò in questo caso il ruolo di una delle tre sorelle Tettamanzi, zitella timida e inibita, anche lei conquistata da un ragioniere, interpretato da Ugo Tognazzi, con il quale la V. avrebbe fatto coppia ancora in Amici miei (1975) di Mario Monicelli e nei suoi sequels. Presente come caratterista nei film di Luis Buñuel (Le charme di-scret de la bourgeoisie, 1972, Il fascino discreto della borghesia; Le fantôme de la liberté, 1974, Il fantasma della libertà; Cet obscur objet du désir, 1977, Quell'oscuro oggetto del desiderio), è stata diretta da molti altri cineasti di grande prestigio, da Alessando Blasetti a Bernardo Bertolucci, da Carlo Lizzani ad Andrej Tarkovskij, da Mauro Bolognini a Ettore Scola, da Nanni Loy a Dino Risi. Negli anni Ottanta ha rinnovato il suo successo presso il grande pubblico con la parte della moglie di Fantozzi al posto di Liù Bosisio, nella serie dei fortunati film interpretati da Paolo Villaggio.