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MILIARENSE

di Angelo Segrè - Enciclopedia Italiana (1934)
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MILIARENSE

Angelo Segrè

. Moneta d'argento romana, coniata per la prima volta al principio del sec. IV, che dava il nome a una delle casse dello stato: lo scrinium a miliarensibus. Prende questo nome dalla sua equivalenza ad 1/1000 di libbra d'oro.

Dapprincipio non è in un rapporto fisso con l'aureo perché questa moneta sino alla riforma di Costantino non ha un peso costante. Parrebbe anzi che col miliarense si volesse instaurare una moneta d'argento corrispondente a un valore fisso in oro per assicurare all'impero una nuova circolazione d'argento (v. denaro). In ogni caso questo tentativo non riuscì.

Il rapporto di 1:13 8/9 fra il solido di 4 scrupoli e il miliarense si ridusse più tardi a 1:12 quando il miliarense fu equiparato a 2 silique. Il miliarense non fu più 1/1000 di libbra d'oro.

Il ragguaglio del miliarense con la moneta d'argento coniata nell'età bizantina non è agevole. La moneta d'argento del sec. IV è rappresentata da pezzi di 3 scrupoli contrassegnati con XCVI (1/96 di libbra) e nel periodo che va da Costanzo II ad Arcadio da pezzi coniati prevalentemente da zecche galliche, ma ritrovati per lo più in Gran Bretagna, con pesi che vanno ininterrottamente da gr. 2,28 a gr. 1,58.

Molto probabilmente nell'età bizantina il miliarense, che del resto è assai raramente menzionato nei testi, è una moneta di conto eguale a due silique. Si nota anche che nell'impero bizantino la moneta d'argento, rappresentata da monete piccolissime, è quanto mai rara. La moneta d'argento è invece d'uso corrente presso gli Arabi coi loro dirham e presso i Franchi coi loro denari. Ma anche presso i popoli a circolazione d'argento non troviamo una moneta identificabile col miliarense.

Bibl.: A. Segré, Metrologia e circolazione monetaria degli antichi, Bologna 1928; id., Circolazione monetaria del regno dei Franchi, in Rivista storica, fasc. V, 1931, pp. 1-24.

Vedi anche
moneta Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune misura dei valori. antropologia Lo studio antropologico della ... solido Moneta aurea del Basso Impero romano, che dal 325 in poi fu coniata della massa di 4,55 g (= 1/72 di libbra): si cercò in tal modo di dare al mondo romano una moneta stabile. Il solido ebbe corso soprattutto in Oriente, dove proseguì in età bizantina fino al 14° secolo. Nell’Alto Medioevo occidentale, ... dirham Moneta d’argento diffusa nel Medioevo presso i popoli musulmani, equivalente a 10 o 12 dīnār. Nel Medioevo musulmano esisteva anche un dirham come unità di massa, del valore legale di 3,148 g. Attualmente è il nome di una moneta divisionale irachena e di unità monetarie del Marocco e degli Emirati Arabi ... Arcàdio Arcàdio (lat. Flavius Arcadius). - Imperatore romano d'Oriente (377-408 d. C.). Figlio di Teodosio I, alla morte di questo (395) ereditò solo la parte orientale dell'Impero, mentre l'occidentale spettò al fratello Onorio. In un momento molto delicato per l'Impero, regnò assai debolmente, dominato dalla ...
Altri risultati per MILIARENSE
  • miliarense
    Enciclopedia on line
    Moneta d’argento romana, coniata la prima volta nel 4° sec.; prende tale nome dall’equivalenza a 1/1000 di libbra d’oro. In età bizantina, moneta di conto equivalente a 2 silique.
Vocabolario
miliarènse
miliarense miliarènse (o miliarése; ant. migliarése) s. m. [dal lat. tardo miliarense, gr. μιλιαρήσιον, der. di milia plur. di mille]. – In età romana, moneta d’argento coniata per la prima volta al principio del sec. 4° d. C., il cui nome...
eṡagramma
esagramma eṡagramma s. m. [comp. di esa- e gramma (= grammo)] (pl. -i). – Moneta bizantina d’argento di g 6,81, del peso cioè di un doppio miliarense, fatta coniare da Eraclio I nel 615.
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