millenarismo
Termine coniato per designare la credenza, diffusasi fra le prime comunità cristiane, dell’imminente avvento del regno di Cristo in terra, riservato ai giusti e, secondo una tradizione consolidata, destinato a durare mille anni. Progressivamente l’area semantica del termine m. si è dilatata fino a comprendere ogni movimento di protesta che sia animato dalla fede in una età futura, concepita come l’eone della perfezione, nella quale regnerà sovrana la giustizia e tutti i mali inerenti alla condizione umana saranno eliminati. Secondo il modello elaborato da Max Weber, i movimenti millenaristici sono caratterizzati dai seguenti elementi: a) la nostalgia del paradiso perduto e l’aspirazione a trascendere l’esistente; b) il desiderio di sfuggire alla morsa della realtà, desiderio che diventa particolarmente intenso nelle situazioni di crisi a prospettiva catastrofica; c) la speranza delle vittime della crisi in un futuro migliore. In questa ottica il m. è la manifestazione di un profondo disagio sociale e, al tempo stesso, la risposta a tale disagio. Nel mondo contemporaneo sono stati considerati movimenti millenaristici quello comunista e quello nazionalsocialista. Nel comunismo fondato da Marx si postula il superamento imminente della società capitalistica, fondata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e la nascita di una società nuova, comunista, nella quale è abolita ogni forma di sfruttamento, perché sono abolite tutte le classi, e l’umanità vive in un mondo superiore e unificato. Nella prospettiva nazionalsocialista pensata da Hitler, il Volk tedesco conserva la sua purezza grazie all’annientamento degli ebrei e alla fine della commistione con le razze inferiori (slavi ecc.); esso istituisce un mondo in cui la razza superiore – gli ariani – domina sulle razze inferiori. Grazie alla distruzione delle potenze sataniche (giudaismo, bolscevismo, capitale finanziario) la razza superiore sviluppa sempre più le proprie capacità per dar vita a un nuovo, radioso millennio.