millennial
(Millennial), s. m. e f. pl. e agg. I ragazzi nati tra il 1980 e il 2000.
• «Certo che Internet sta ricablandoci il cervello ‒ replica il “Guardian” a quanti sostengono che il web promuove l’ignoranza ‒. Si chiama apprendimento, gente». Tanto più che uno studio del Pew rivela come i Millennial leggano più libri delle generazioni precedenti. L’88%, negli States, ne ha letto uno nell’ultimo anno, contro il 79% degli over 30. (Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Corriere della sera, 1° novembre 2014, p. 31, Tempi liberi) • Risparmiare è l’esigenza primitiva. I pionieri dello sharing sono i millennial, i giovani oggi precari e squattrinati che diventeranno i consumatori di domani, i quali non vogliono rinunciare al gusto di muoversi, viaggiare, assaggiare, scoprire, e non si fanno riguardi a chiedere ospitalità e cibo. Ma a chi chiedere? […] Lo sconosciuto diventa un partner, l’amicizia chiesta su Facebook si trasforma in opportunità concreta, il virtuale è tramutato in reale. Chiunque può spremere un reddito da ciò che era stato soltanto un costo. (Stefano Filippi, Giornale, 18 maggio 2015, p. 13, Controcorrente) • nel 2014 più di 6 giovani su 10 (62,5%) tra i 18 e i 34 anni vivevano con i genitori. È la generazione dei cosiddetti «millennials» e forse anche quella più giovane costantemente connessa, che l’Istat chiama «delle reti». Niente ascensore sociale per loro. Negli anni l’eccesso di spesa pensionistica ha avvantaggiato gli anziani, lasciando poco o niente alla possibilità di contrastare economicamente la povertà. (Massimo Iondini, Avvenire, 21 maggio 2016, p. 5, Primo piano).
- Dall’ingl. millennial.
- Già attestato nel Corriere della sera del 21 gennaio 2008, p. 49 (Bianca Carretto).
> generazione millennium.