Uomo politico montenegrino (n. Nikšić 1962). Laureato in Economia, è entrato in politica con la Lega dei comunisti di Jugoslavia e per diversi anni ha appoggiato la politica del serbo S. Milošević. Nel 1991 è divenuto primo ministro, raggiungendo la maggioranza assoluta nelle elezioni parlamentari: quello stesso anno la Lega dei comunisti del Montenegro (alla quale apparteneva) è divenuta Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro. Dapprima favorevole alla costituzione della Repubblica Federale di Jugoslavia (ne è stato uno dei promotori), negli anni si è spostato su posizioni anti-serbe. D. ha ricoperto la carica di presidente del Montenegro (1998-2002) per poi tornare a occupare la poltrona di premier per due legislature (2003-06; 2008-10). Nell’ottobre del 2012 ha vinto le elezioni parlamentari con la coalizione Per un Montenegro Europeo ed è stato eletto per la quarta volta primo ministro (registrando però un calo di consensi rispetto al passato). Nel mese di dicembre il nuovo Parlamento ha votato la fiducia alla squadra di governo presentata da Djukanović, riconfermato premier per la settima volta, mentre alle presidenziali tenutesi nell'aprile 2013 Vujanović ha ottenuto un terzo mandato riscuotendo il 51,2% delle preferenze. Il 2013 ha comunque rappresentato un anno difficile per il primo ministro a causa di alcuni scandali politici che hanno coinvolto importanti leader del partito; ciononostante la formazione politica del premier ha ottenuto nel maggio 2014 un importante successo elettorale nelle consultazioni locali conseguendo la maggioranza assoluta in quasi tutte le municipalità montenegrine, risultato che ha rinforzato la stabilità politica di D., come attestano anche gli esiti delle elezioni politiche svoltesi nell'ottobre 2016, che ne hanno confermato la leadership. Rifiutata la carica di primo ministro e designato come suo successore D. Marković, vice primo ministro e suo uomo di fiducia, nell'aprile 2018 D. è stato eletto presidente del Paese al primo turno con il 54% delle preferenze. Alle presidenziali del marzo 2023 l'uomo politico ha ricevuto il 35,3% delle preferenze contro il 28,9% aggiudicatosi dal candidato filoeuropeista J. Milatović, che il mese successivo lo ha sconfitto al ballottaggio con oltre il 60% dei suffragi, subentrandogli nella carica dal maggio 2023; il Movimento Europa ora (PES) del neopresidente ha ottenuto un netto successo alle elezioni politiche svoltesi nel giugno successivo, alle quali si è aggiudicato 24 su 81 seggi, mentre il Partito democratico dei socialisti dell'ex presidente ha ottenuto 21 seggi.