minestraro
s. m. (scherz. iron.) Chi riesce a preparare una minestra con i pochi ingredienti che ha a disposizione; nel mondo dei tifosi di calcio, chi fa i salti mortali per raggiungere un risultato.
• Gli errori commessi dal ct [Commissario Tecnico, Roberto Donadoni] contro l’Olanda sono come le idee di Cartesio, chiari e distinti. Ha schierato uomini fuori forma […]; ha puntato sul blocco centrale milanista reduce da un’annata mediocre e dominato anche da squadre infinitamente più deboli dei tulipani come Empoli e Atalanta. Ha escluso dagli 11 per motivi imperscrutabili Daniele De Rossi, uno dei migliori centrocampisti europei, abbandonando il povero [Andrea] Pirlo alle onde del destino. Ha tardato con le sostituzioni, mettendo in campo tre punte solo sullo 0-3, come l’ultimo dei minestrari. (Daniele Zaccaria, Liberazione, 11 giugno 2008, p. 20, Attualità) • [José] Mourinho non fa eccezione, figuriamoci. Da vecchio minestraro, e non potendo contare su [Samuel] Eto’o e [Eden] Hazard infortunati, scarta l’unico fantasista (Oscar [dos Santos Emboaba Júnior]) e propone un magma, un blob, una marmellata di squadra che è lì solo per impiastricciare le linee di passaggio dell’Atletico. (Andrea Sorrentino, Repubblica, 23 aprile 2014, p. 56, R2 Sport) • È un addio quasi retroattivo, persino [James] Pallotta al «Messaggero» pare annunciarlo: «Non potrei biasimarlo se decidesse di andarsene». Lo fece già [Claudio] Ranieri, passato in sei mesi da Imperatore a «minestraro», molto prima che il mondo lo incoronasse dopo il successo impossibile con il Leicester. (Matteo Pinci, Repubblica, 9 maggio 2017, p. 50, Sport).
- Voce romanesca derivata dal s. f. minestra con l’aggiunta del suffisso -aro.
- Già attestato nella Stampa Sera del 21 gennaio 1992, p. 19, Sport (Fabio Vergnano).