MINIMA
. Nome dato a una nota musicale di breve valore facente parte della notazione proporzionale medievale, nota sorta per la divisione della semibreve in due e più parti.
La figura della minima e il suo valore cominciarono a essere usati verso il 1300, quando, per lo sviluppo dell'Ars nova italiana fu sentito il bisogno di aggiungere ai primitivi quattro valori di note (duplex-longa, longa, brevis e semibrevis) note di minor valore. Fiorirono, allora, insieme alla semibrevis maior, la semibrevis minor e la semibrevis minima, dalla quale venne, poi, la minima. Figura della minima fu, dapprima, una losanga, con coda, interamente nera. Poi, verso la metà del sec. XV, quando le note di maggior valore divennero bianche, mentre le sole note di piccolo valore rimanevano nere, la minima prese l'aspetto di una losanga bianca, con coda; aspetto che rimase tale, finché non s'impose la forma rotonda delle note.