MINIMAL ART
La critica ha definito minimal art o strutture primarie un particolare tipo di scultura, nata negli Stati Uniti nei primi anni Sessanta, le cui caratteristiche sono la semplificazione delle forme, derivate dalla geometria elementare, la struttura modulare e seriale e l'uso di materiali della moderna tecnologia industriale. Gli scultori americani R. Morris, D. Flavin, T. Smith, D. Judd, C. Andre, G. Grosvenor, S. LeWitt, R. Bladen, P. King, J. Mac Cracken (in Italia si avvicinano a questo tipo di arte L. Marzot, R. Aricò, G. Pacentino, M. Mannucci e altri) presentano sagome solide e astratte, spesso dipinte a grandi zone di colore puro, aggressive per le loro enormi dimensioni che tendono a riempire completamente lo spazio.
Di questi oggetti-forma, chiusi e immobili, perfettamente comprensibili da ogni punto di vista, sono soprattutto messe in evidenza la struttura e i rapporti di proporzioni, che denunciano il processo cerebrale che ha portato alla loro realizzazione. Lo studio delle relazioni tra spazio, volume, massa, superfici, luce e colore richiede la massima concentrazione e spesso porta alla ripetizione di elementi singoli. L'idea programmatica di questi artisti è una denuncia dei limiti raggiunti dalle pop e op art e dal feticismo dell'immagine e quindi una rottura con tutto quello che li ha preceduti. Se ciò spinge a un'eccessiva concettualizzazione del fenomeno artistico, dimostra anche una notevole chiarezza stilistica e precisione di rapporti formali.
Bibl.: R. Wollheim, Minimal art, in Arts Magazine, 1965, n. 5; Primary Structures: Younger American and British sculptors, Catalogo della mostra, Jewish Museum, New York 1966; C. Lonzi, Intervista a P. King, in Marcatrè, 1966 nn. 26-29; M. Volpi, Strutture primarie e minimal art, in Qui arte contemporanea, 1967, n. 4; G. Battcock, Minimal art. A critical anthology, New York 1968; B. Alfieri, La cultura sconcertata, in Metro, 1969, n. 15; Aspects of art called "minimal", in Studio International, 1969, n. 910; M. Calvesi, Topologia e ontologia, oggetto e comportamento, forma e struttura, in Cartabianca, maggio 1969; L. Vergine, Strutture primarie, in NAC, giugno 1973; G. Celant, Senza titolo 1974, Roma 1976.