MINISTRO
. Ministri e ministeri nell'amministrazione dello stato. - Diritto italiano (XXIII, p. 394). - Ai tredici ministeri, esistenti nel 1933, ne fu aggiunto, il 24 giugno 1935, un altro, dapprima denominato della Stampa e propaganda e poi della Cultura popolare, e un altro ancora, il 20 novembre 1937, cioè il Ministero per gli scambi e le valute. Il Ministero delle colonie ha assunto la denominazione di Ministero dell'Africa Italiana.
Notevole, dal punto di vista storico e giuridico, è l'attribuzione, al segretario del Partito nazionale fascista, del titolo e delle funzioni di ministro segretario di stato. Vero è che, a seguito della legge 9 dicembre 1928, n. 2693 sul Gran Consiglio del fascismo, già il segretario del P.N.F. poteva essere - con regio decreto - chiamato a partecipare alle sedute del Consiglio dei ministri; ed è vero ancora che tale partecipazione sempre si verificò. Tutto ciò non toglie che l'espressa statuizione, contenuta nel decreto legge 11 gennaio 1937, n. 4, del conferimento del titolo e delle funzioni di ministro, al segretario del Partito, abbia particolare importanza, conferendo alla carica di segretario del Partito un'alta posizione politica, che prima si verificava più di fatto che di diritto. Non pare che, almeno finora, alle dipendenze del segretario del P.N.F. si sia costituito un vero e proprio ministero omonimo; sembra, piuttosto, che il ministro segretario del P.N.F. sia rapportabile alla figura di ministro senza portafoglio che si è spesso avuta nel nostro ordinamento. Il che vuol dire che al ministro segretario del Partito competono - per quanto attiene all'amministrazione dello stato - soltanto funzioni "collegiali", in quanto egli è componente del Consiglio dei ministri; e non funzioni individuali, e cioè di direzione di un ministero. Il segretario del Partito sovrintende invece a quella vasta e grande istituzione, che è il Partito nazionale fascista: ma questa attività non rientra, almeno finora, nell'attività statuale in senso stretto.
Sembra vada diminuendo l'importanza dei sottosegretarî di stato. Alcuni di essi, dimissionarî, non sono stati sostituiti: e v'è qualche importante ministero privo di sottosegretario di stato.
Di anno in anno, varia la costituzione dei singoli ministeri, vale a dire il riparto di essi in uffici. Ci limitiamo a ricordare la recente istituzione di un ufficio demografico alle dipendenze del Ministero dell'interno.
Merita, poi, rilievo il fatto che l'ordinamento amministrativo attuale non è semplice come una volta. Esistono anche organi e uffici relativamente autonomi, che non dipendono da un ministro, ma, piuttosto, e direttamente, dal Capo del governo o da organi misti. A tale proposito, deve farsi speciale menzione dell'Ispettorato pei la difesa del risparmio e l'esercizio del credito, posto alle dipendenze di un Comitato di cui fanno parte il Capo del governo (presidente) e i ministri per le Finanze, l'Agricoltura e Foreste e le Corporazioni.
Per l'elenco dei ministeri dal 1848 a oggi, v. italia, App.