MINOSSE (Μίνως)
Secondo la tradizione prevalente, è figlio di Zeus e di Europa; altre versioni lo dicono figlio di Asterio, re cretese, o, contaminando le due tradizioni, di Zeus Asterio. Il mito di M. ha origini preelleniche, e dall'età minoica si svolge, con sempre nuovi elementi e linee per noi più definite, attraverso l'età micenea fino a intrecciarsi col mito dionisiaco, e con miti attici (Teseo). La figura di M., oscillante tra il mito e la storia, risale a uno stadio assai progredito dell'era minoica, e rispecchia, nei suoi elementi originarî, lo splendore di quella civiltà e la sua influenza nell'Egeo. Signore di Cnosso, Festo, Cidonia (le tre metropoli antichissime di Creta centrale, meridionale, e settentrionale), Minosse ebbe, si diceva, il dominio del mare da Posidone. Il famoso Labirinto, costruito, secondo la leggenda, per ordine suo, rispecchia il tipo del palazzo cretese di Cnosso, il grande documento della civiltà e dell'arte minoica. Re sacerdote e legislatore, M. rimase proverbiale per la sua giustizia, e in età omerica gli fu pure attribuito l'ufficio di giudice dei morti nell'Ade (la prima menzione di ciò è nella νέκυια, ossia in una parte piuttosto tarda dell'epos omerico).
Nella mitologia attica M. entra come vendicatore del figlio Androgeo contro gli Ateniesi: portata la guerra in Attica, concesse pace imponendo il tributo di quattordici fanciulli da mandarsi ogni nove anni al Minotauro. È una tarda invenzione ateniese (attico è il nome Androgeo), che razionalizza e storicizza il mito teseico.
Un altro mito locale e tardo s'incontra a Megara, che si dice essere stata assediata da Minosse, e presa da lui mercé il tradimento di Scilla, innamoratasi del re cretese. Il mito ha carattere etiologico (Minoa è un'isola presso il porto di Megara) e adombra un'antica espansione minoica verso il continente.
Bibl.: W. Helbig, in Roscher, Lexikon der griech. und röm. Mythologie, II, ii, col. 2993 segg.; V. Mingazzini, Culti e miti preellenici in Creta, in Religio, I (1919), p. 299 segg.; C. Robert, Griech. Heldensage, I, Berlino 1920, p. 246 segg.; II, ivi 1921, p. 679; F. Polanel, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 1800 segg. V. anche minotauro.