miodesopsia
Presenza di ombre o corpi mobili dovuti a una non perfetta trasparenza del corpo vitreo, chiamati popolarmente ‘mosche volanti’. La m. è dovuta alla presenza di addensamenti nel liquido che riempie il bulbo oculare, i quali vengono proiettati sulla retina e percepiti come corpi mobili nel campo visivo. Nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni fisiologiche legate a processi di invecchiamento del corpo vitreo. La presenza di corpi mobili è frequente negli occhi miopi.
Per garantire una visione nitida, il corpo vitreo dovrebbe essere perfettamente trasparente. Tuttavia, piccole imperfezioni sono sempre presenti anche in soggetti normali e generalmente non vengono percepite. A causa di modificazioni della struttura, legate prevalentemente all’età, le fibrille che rappresentano l’impalcatura dell’umor vitreo possono collassare, creando quindi corpi opachi, liberi di muoversi all’interno dell’occhio. Poiché tali corpi non sono perfettamente trasparenti, al passaggio della luce proiettano coni d’ombra sulla retina che vengono percepiti come oggetti eterei in movimento nel campo visivo, descritti come mosche volanti, fili o ragnatele. Questo disturbo è più accentuato quando il soggetto fissa lo sguardo su uno sfondo chiaro e luminoso. La forma e la quantità di queste ombre sono variabili, come pure le loro dimensioni. Nel corso degli anni, le alterazioni della struttura del corpo vitreo possono portare al distacco posteriore di vitreo, che si contrae, si stacca dalla superficie posteriore della retina e rimane attaccato solo a livello della base. Questo evento porta spesso a un improvviso aumento delle miodesopsie. In concomitanza si possono osservare lampi di luce al buio (fosfeni) causati dalle sollecitazioni meccaniche compiute dal corpo vitreo nel tentativo di staccarsi dalla retina; ciò può creare rotture retiniche che, in alcuni casi, possono condurre al distacco di retina.
Attualmente non esistono cure farmacologiche efficaci nel trattamento delle miodesopsie. Normalmente si verifica un processo di adattamento per cui il disturbo si riduce marcatamente dopo alcuni mesi dall’insorgenza. Il trattamento laser per ridurre i corpi mobili in parti più piccole risulta poco efficace e piuttosto rischioso. Se il soggetto percepisce l’entità dei corpi mobili come invalidante, può esser preso in considerazione un intervento chirurgico di vitrectomia.