Debelakova, Mira Marko
Protagonista di ascensioni condotte da capocordata o a comando alternato, è stata una figura di riferimento assoluto nell'alpinismo femminile (e non solo), in quanto prima donna a scalare in completa autonomia. Fin da giovane entrò a far parte del Club alpinistico Skala (1921), senza incontrare le consuete difficoltà che all'epoca impedivano alle donne di essere ammesse nei club alpini degli altri paesi europei. Iniziò in Slovenia con una prima salita in solitario della parete Nordovest della Cima Rjavina (1924), poi sulla Sud della Gamsmutter (1926). Nello stesso anno effettuò il suo capolavoro: la via diretta sulla Nord dello Spik, una parete calcarea alta quasi 1000 m nelle Alpi Giulie. Un anno prima vi si era cimentato Angelo Dibona: con la cliente viennese Anna Escher aveva percorso il tratto inferiore della parete ma, non riuscendo a proseguire lungo la verticale per accedere alla parte superiore, aveva deviato verso Nordovest. Debelakova passò il tratto chiave superando difficoltà che ancora oggi sono valutate di V grado e V+, il che le diede la fama negli ambienti alpinistici di tutta Europa. Nella stessa stagione compì molte altre ascensioni di rilievo, soprattutto in solitario, tra cui la parete Nord del Triglav (Alpi Giulie) del quale negli anni successivi salì la Ovest e la Sud (1927). Nel 1928 sempre in Slovenia salì la Nord del Kanjavec e nel 1929 lo Spigolo Nord del Mangart. Nella seconda metà degli anni Trenta andò in Scozia e realizzò la prima salita della parete Nord del Ben Nevis (1937), poi si recò nelle Dolomiti dove compì numerose ascensioni, in particolare il Campanile di Val Montanaia. Una malattia pose fine prematuramente alla sua vita.