MIRAFLORES
. Certosa nei dintorni di Burgos in Castiglia. Luogo di caccia di Enrico III, ceduto da Giovanni II ai certosini nel 1442, non appena l'edificio era stato trasformato per il nuovo uso, fu preda d'un incendio e venne ricostruito sotto la direzione di Juan de Colonia.
La chiesa, aperta al culto nel 1494, sia nella pianta sia nella ricchezza delle sculture ha tutte le caratteristiche delle costruzioni dell'epoca d'Isabella I; consta d'una navata con abside poligonale della stessa larghezza, ha vòlte stellate con chiavi a rosoni policromi e nervature a ricca sagoma nell'abside. Le due porte d'entrata, di stile fiorito, sono lavorate finemente, ma il convento, nel complesso, fatta eccezione per la sala del capitolo (1490), si distingue per una serietà architettonica adeguata all'austerità dell'ordine. Nella chiesa si concentra tutta la ricchezza artistica: stalli per i conversi intagliati in stile rinascimento da Simón de Bueras nel 1558; stalli per i monaci di stile fiammeggiante lavorati da Martín Sánchez nel 1488; soprattutto, le tombe di Giovanni II e d'Isabella di Portogallo (1480-1493) nonché dell'infante D. Alfonso (1497), opere di Gil de Silóe, come l'altare maggiore (1490) che si può dire il suo capolavoro, eseguito con Diego de la Cruz.
Bibl.: F. Tarín, La Real Cartuja de Miraflores, Burgos 1897.