Eliade, Mircea
Storico delle religioni e scrittore romeno (Bucarest 1907 - Chicago 1986). Allievo di Jung, soggiornò in India e a Roma, quindi insegnò nell’univ. di Bucarest (1933-40) e svolse attività diplomatica a Londra e Lisbona (1940-44). Trasferitosi a Parigi, pubblicò alcune delle sue opere più note e consolidò le sue categorie interpretative più significative: homo religiosus, homo symbolicus, ierofania, archetipi, axis mundi. Nel 1956 passò all’univ. di Chicago. Acquisì fama internazionale come storico delle religioni, approfondendo in partic. lo studio dell’interiorità dell’esperienza di devozione, da lui intesa come tentativo tipicamente umano di contrapporre il tempo interiore (mito) alla storia, e conferire dunque alla vita un valore sacrale al di fuori del tempo della civiltà; tale impostazione lo ha portato a polemizzare con la «sterilità spirituale» del relativismo. Fra le opere principali si segnalano: Forgerons et alchimistes (1956; trad. it. Arti del metallo e alchimia); Patterns in comparative religions (1958; trad. it. Studi di storia delle religioni); Birth and rebirth (1958; trad. it. La nascita mistica); Myths, dreams and mysteries (1959; trad. it. Miti, sogni e misteri); Myth and reality (1963; trad. it. Mito e realtà); Le sacré et le profane (1965; trad. it. Il sacro e il profano); From primitives to Zen (1967); The quest (1969; trad. it. La nostalgia delle origini: storia e significato nella religione); De Zalmoxis à Gengis-Khan (1970; trad. it. Da Zalmoxis a Gengis-Khan); Occultism, witchcraft and cultural fashions (1976; trad. it. Occultismo, stregoneria e mode culturali).