Bentivoglio, Mirella
Artista italiana, nata a Klagenfurt (Austria) il 28 marzo 1922. Compiuti gli studi umanistici in Italia, in Svizzera e in Inghilterra, si è dedicata giovanissima al giornalismo e all'attività poetica; nel 1943 ha pubblicato la sua prima raccolta di versi intitolata Giardino. Dal 1959, dopo aver frequentato il Seminar for American studies a Salisburgo, la B. si è dedicata anche alla critica d'arte con uno studio monografico su B. Shahn (Ben Shahn, 1963). A partire dal 1966 ha approfondito il proprio interesse per il potenziale espressivo del linguaggio e della scrittura, e si è rivolta alla sperimentazione poetico-visiva lavorando sulla parola-immagine e, in particolare, all'elaborazione di strutture simboliche di origine alfabetica (Gabbia ["HO"], litografia, 1966; Bisogna farsi largo, collage, 1969). Attraverso tecniche diverse, dal collage al fotocollage, alla serigrafia, l'artista ha manipolato lettere, parole, segni fonetici, immagini, oggetti, composti in ironici giochi verbali con l'intento di moltiplicarne i significati alterandone il valore semantico (Amor vacui, letraset su cornice dorata, 1971; Parola bisenso ["lampo"], metallo e tela emulsionata, 1971). Dopo la prima mostra personale, nel 1971 presso la galleria Schwarz a Milano, la sua originale interpretazione della poesia visiva si è progressivamente evoluta verso soluzioni più costruttive, fino a sfociare nella tridimensionalità con opere, anche di formato monumentale, incentrate su oggetti simbolici (il libro, l'uovo, l'albero ecc.) o segni aniconici ricorrenti: L'ovo di Gubbio, pietra, 1976; Da "H" a "E": da lettera muta a parola congiunzione, travertino, 1979; Libro etimologico ("Liber"=corteccia), corteccia d'albero, 1985; A Bréton ('Ormai tocco solo il cuore delle cose', Bréton), velluto su legno, onice, teca, 1989; ecc. Con instancabile approccio creativo, dalla fine degli anni Settanta, la B. ha cominciato a esprimersi anche attraverso azioni e performances: Lettura come poesia, 1979, Gubbio; Suonare la pagina, 1981, Savona; E=congiunzione, 1981, Gubbio; Into the blue, 1994, Los Angeles. Nel 1998 ha realizzato Libro campo, lavoro di land art a Bassano in Teverina.
Oltre che nelle più importanti rassegne di poesia concreta e visiva, da Italian visual poetry 1912-1972 (New York, Torino, 1972) a Crossing the line, word and image in art (Los Angeles, 1990) e The visual poetry of Mirella Bentivoglio (Washington, 1999), la sua opera è stata presentata in significative mostre nazionali (Quadriennale di Roma, 1986; Biennale di Venezia, 1995) e internazionali (Documenta di Kassel, 1982; Biennale di San Paolo, 1973, 1994). Parallelamente all'attività artistica e poetica, la B. ha mantenuto costante il proprio impegno critico sia attraverso i numerosi scritti, sia attraverso l'organizzazione di mostre, da Materializzazione del linguaggio (1978, Biennale di Venezia) a Post scriptum. Artiste italiane tra linguaggio e immagine negli anni Sessanta e Settanta (1998, Ferrara, Gallerie civiche d'arte moderna e contemporanea di palazzo Massari).
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Calendario, poesie (1968); Monumento, poesia sperimentale (1968); La collezione Astaldi (1971); Jet P68, poesie (1976); Un albero di pagine (1992); la cartella Da pagina a spazio (1997); Mezzo secolo fa, racconti di B., acqueforti di G. Dorfles (1998). Vedi tav. f.t.
bibliografia
R. Barilli, Le parole materializzate di Mirella Bentivoglio, Milano 1971.
E. Spera, Le referenze bivalenti di Mirella Bentivoglio, Lezione al Liceo Duni, 1974, Bari 1984.
E. Crispolti, Mirella Bentivoglio. Segnoepoesia, Milano 1987; A.C. Quintavalle, Mirella Bentivoglio. Le parole e le cose, Milano 1987.
Mirella Bentivoglio. Dalla parola al simbolo (con testi di M.G. Tolomeo, R. Barilli e bibl. precedente), Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma 1996 (catalogo). La Bibliografia di M. Bentivoglio, a cura di C. Diamantini, è in corso di pubblicazione.