MIRONIDE (Μυρωνίδης, Myronĭdes)
Ateniese, figlio di Callia, combatté nelle guerre Persiane, e partecipò in qualità di stratego alla battaglia di Platea (479 a. C.). Eletto nuovamente stratego nel 458-7, riportò una vittoria sui Corinzî, ch'erano penetrati nella Megaride confidando che gli Ateniesi, già impegnati nell'impresa di Egina e in quella d'Egitto, non potessero recare aiuto alla loro alleata Megara. L'anno dopo, verde ancora l'alloro del suo successo sui Corinzî, a Mironide, rieletto per la terza volta stratego, fu affidato il compito di vendicare l'onta della sconfitta di Tanagra. Sotto la sua guida, l'autunno del 457, gli Ateniesi riportarono vittoria definitiva sull'esercito della lega dei Beoti: a Enofita. La lega beota fu sciolta, e tutte le città, esclusa Tebe, riconobbero la sovranità ateniese. Meno fortunato fu invece il tentativo di ristabilire l'influenza ateniese in Tessaglia; un esercito vi fu mandato, sotto il comando di Mironide, nell'estate del 455. Ma né Farsalo fu presa, né si riuscì a ristabilirvi sul trono, dond'era stato cacciato, Oreste, figlio del tago Echecratida, filoateniese. È questa l'ultima impresa di Mironide di cui s'abbia notizia.
Bibl.: J. Kirchner, Prosopographia attica, Berlino 1903, n. 10.509; K. J. Beloch, Griechische Geschichte, II, 2ª ed., Strasburgo 1914, p. 169 segg.