misprendere
Gallicismo che ricorre due volte nel Fiore, nel senso di " fallire ", " commettere un torto verso qualcuno ": in CXIX 14 verso mia madre troppo misprendea, equivalente a Roman de la Rose 11512 " Vers ma mere trop mesprenait ", e in XXVI 2 Lo Schifo, quando udio quel romore, / conobbe ben ched egli avea mispreso, che serberà il ricordo di Rose 3658 " Alon a Dangier orendroit, / Si li montron bien e dison / Qu'il a faite grant mesprison / Don il n'a graignor poine mise / A bien garder ceste porprise ".
È assai diffuso nella poesia prestilnovistica, dove si presenta anche nella forma ‛ minesprendere ' (cfr. R. Bezzola, Abbozzo di una storia dei gallicismi italiani nei primi secoli, Heidelberg 1925, 247 n. 3). V. anche MESPRIGIONE.