MISSISSIPPI (abbrev. Miss.; A. T., 145-146)
Uno degli stati meridionali della Confederazione nordamericana, denominato dal fiume Mississippi che ne forma il confine occidentale. Lo stato del Mississippi si estende da 35° lat. N. fino al Golfo del Messico, a circa 30° lat. N., e fra 88°6′ e 91°40′ long. O. L'estremità meridionale è a S. del 31° di lat., giunge verso O. solo al fiume Pearl anziché al Mississippi, e la costa dello stato sul Golfo del Messico è lunga solo 120 km. La superficie dello stato di 121.375 kmq. è divisa in 82 contee ognuna delle quali si compone di cinque distretti (beats), corrispondenti ai townships di alcuni altri stati nordamericani.
Eccettuato un ristretto lembo di rocce paleozoiche all'estremità nord-orientale, tutto il resto del territorio poggia su formazioni cretaciche e su strati di calcare, marna, argilla, sabbia, ecc., d'età più tarda, appartenenti alla pianura costiera del Golfo del Messico. Dall'angolo di NE. procedendo verso SO., si succedono strati sempre più recenti in serie regolare. Il Cretacico s'incontra solo nel quadrante di NE.; il resto dello stato è in gran parte Terziario. Le modeste risorse minerarie consistono principalmente in argilla e sabbia con piccole quantità di calcare, minerale di ferro, lignite, acque minerali e gas naturale. Nel 1930 il numero delle persone impiegate nelle miniere, nelle cave e nelle sorgenti di gas era soltanto di 801, pari al 0, 1% di tutti gli operai dello stato.
Il suolo, formato da mediocri colline a N. e a NE., dove si raggiunge la maggiore elevazione (237 m.) presso Iuka, diviene gradatamente pianeggiante verso S. La pianura alluvionale del fiume Mississippi, nota localmente col nome di Yazoo delta, si estende dall'angolo NO. dello stato lungo il fiume fino a Vicksburg, in una linea retta di 320 km., su una larghezza d'un centinaio di km. al centro. È una pianura piatta, interrotta solo da qualche fiume e da qualche palude, e inclinata impercettibilmente in direzione S. Essa era periodicamente allagata dalle inondazioni del Mississippi, fino a quando venne protetta con argini lungo le rive del fiume. A pochi km. dalla costa del Golfo del Messico un seguito di strette isole sabbiose forma un'interrotta barriera.
Il fiume Mississippi (v.) è navigabile molto più a monte dei confini dello stato; il territorio è attraversato per pochi km. nell'angolo di NE. dal fiume Tennessee, e una modesta navigazione si svolge anche su alcuni altri fiumi in prossimità delle loro foci. In passato, battelli a vapore risalivano il fiume Tombigbee fino ad Aberdeen, nella parte di NE.; ma ciò non è più possibile, salvo che in periodi di piena, perché il taglio delle foreste e la coltivazione della maggior parte del suolo hanno col maggiore apporto di alluvioni, determinato la formazione di bassifondi, ecc. Minima è anche la produzione d'energia idrica, a causa della scarsissima elevazione della maggior parte del territorio.
Il clima è temperato-caldo. Nell'estremo settentrionale dello stato si hanno: temperatura media in gennaio, 4°,4; in luglio, 27°,2; media annua 16°,4. All'estremo S. le tre medie sono rispettivamente di 11°, 27°,2, 20°. La media annua delle precipitazioni varia leggermente come la temperatura, da circa 1200 mm. nel N. a poco meno di 1600 mm. nel S. Nella regione settentrionale la stagione asciutta è l'estate; in quella meridionale, l'inverno. Neve e ghiaccio sono rari. Gl'inverni miti e asciutti fanno della costa sul Golfo del Messico, che talvolta viene chiamata la riviera del Mississippi, un ricercato soggiorno invernale. Ogni anno, solitamente in primavera, in qualche regione della parte settentrionale si verificano dei tornados, mentre lungo la costa avvengono, di solito in autunno, ma con minore frequenza, degli uragani.
Come la maggior parte degli altri stati orientali, il Mississippi era in origine quasi interamente coperto di foreste con parecchie specie di pino, quercia e noce americana, due di cipresso (Taxodium), Liquidambar, pioppo, magnolia e molti alberi meno comuni. Numerose specie di erbe indigene e importate offrono pascolo al bestiame bovino.
La fauna originaria, comprendente orsi, cervi, tacchini selvatici e molti altri mammiferi e uccelli, è fortemente diminuita per il diffondersi della civiltà, e attualmente ha scarsa importanza economica, salvo che per le ostriche, i gamberi e il pesce, lungo la costa del Golfo del Messico. Il censimento del 1930 trovò 1598 persone occupate dalla pesca nel Mississippi e almeno altrettante impiegate nella preparazione delle ostriche e dei gamberi in scatola.
Gli abitanti originarî del Mississippi erano Indiani, princîpalmente Chickasaw nel NO., e Choctaw nel SE. Di questi ultimi, circa 1500 rimangono ancora, in gran parte nella contea di Neshioba e in quelle adiacenti. I primi coloni bianchi furono in maggioranza d'origine francese e spagnola, lungo la costa; ma al principio del sec. XIX il loro numero fu superato da quello degli Anglo-Sassoni che vennero da stati più orientali portando con sé molti schiavi negri.
La popolazione totale entro i confini attuali dello stato si è accresciuta da 74.448 ab. nel 1820 a 2.009.821 nel 1930. Quest'ultima cifra corrisponde a una densità di 16,7 ab. per kmq. Nel 1930 la popolazione, per razza e per nascita, era così composta. 49,2% Bianchi indigeni; 0,35% Bianchi stranieri; 50,2% Negri; 0,16% altre razze (principalmente Indiani e Messicani). Il Mississippi è l'unico tra gli stati della confederazione in cui attualmente i Negri sono più numerosi dei Bianchi.
Dei 7049 Bianchi stranieri, 1613 provenivano dall'Italia, 730 dalla Germania, 713 dalla Siria e Palestina, 470 dall'Inghilterra, 351 dal Canada, 342 dalla Grecia. Circa la metà degl'Italiani sono stabiliti nel Yazoo delta. Vi erano anche 3403 Bianchi indigeni con uno o con entrambi i genitori italiani, ed anche questi erano, in gran parte, stabiliti nel delta.
Nel 1930 soltanto il 16,9% della popolazione viveva in città con più di 2500 ab., ciò che costituisce una delle più basse percentuali d'urbanesimo degli Stati Uniti. Le città principali sono: Jackson, la capitale, con 48.282 ab.; Meridian, centro ferroviario nell'est, con 31.954 ab.; Vicksburg, sul fiume Mississippi, con 22.943 ab.; Hattiesburg, con 18.601 ab., e Laurel, con 18.017 ab., entrambe città del SE., e centri dell'industria del legname; Biloxi, sulla costa, con 14.850 ab.; Greenville, sul fiume Mississippi, con 14.807 ab.
Il Mississippi è uno stato prevalentemente agricolo. Nel 1930 poco più di due terzi della popolazione (60% dei Bianchi e 75% dei Negri) viveva in fattorie che occupavano il 58,4% dell'area dello stato. Degli agricoltori, circa il 41,5% erano Bianchi e il 58% Negri. In media, ogni agricoltore bianco possedeva una fattoria di 35 ha., con terre e fabbricati del valore di 2460 dollari; e ogni Negro 13,4 ha. per un valore di 1365 dollari.
Le raccolte principali, in ordine di superficie occupata sono: cotone (più della metà del terreno coltivato), fieno, patate dolci, canna da zucchero, sorgo, avena e patate irlandesi. Molte specie di vegetali sono coltivate per i mercati settentrionali, specialmente nella parte sud dello stato. In alcuni settori è importante la coltura della noce di pecan, una varietà di noce moscata. Assai più che in passato è curato attualmente l'allevamento dei bovini per la carne e per il latte. In anni recenti sono sorte molte fabbriche di formaggio e di latte condensato.
Lo stato del Mississippi ha circa 7250 km. di ferrovie che traversano ogni contea. Le strade di grande comunicazione sono state molto migliorate dopo il diffondersi dell'automobile, e nelle vicinanze delle città principali molti chilometri di tali strade sono stati pavimentati.
Le fabbriche assorbono meno del 10% dei lavoratori dello stato. Quelle che lavorano il legname, la trementina e altri prodotti delle foreste costituiscono ancora la categoria di gran lunga più importante (circa 6800 persone impiegate nelle foreste e 27.000 nelle segherie). Per un forte sviluppo industriale, mancano allo stato carbone ed energia idrica.
Storia. - Nel 1540-41 lo spagnolo Hernando de Soto risalì per primo il Mississippi fino alla odierna Memphis; nel 1673 una spedizione dei gesuiti francesi J. Marquette e L. Joliet, partita dal Canada, venne giù lungo il corso del fiume fino alla confluenza con l'Arkansas, e nel 1682 R. de La Salle giunse alla foce, e prese possesso del paese in nome del re di Francia, in onore del quale impose a tutta la regione il nome di Luisiana (v.). Fra il 1699 e il 1763, i Francesi fondarono numerosi centri, tra cui Fort Maurepas (Biloxi, 1699), Fort Rosalie (1716), oggi Natchez, Nuova Biloxi (1712), e tentarono di svilupparne i traffici, ma furono molto ostacolati dalle tribù indiane, specialmente dai Natchez, che nel 1729 e 1730 massacrarono i coloni di Fort Saint-Pierre e di Fort Rosalie. Nel 1763 la regione passò dalla Francia alla Gran Bretagna; poi, dopo un periodo d'occupazione spagnola (1781-98), fu ceduta agli Stati Uniti ed elevata a territorio, mentre numerose cessioni, specialmente della Carolina Meridionale e della Georgia, ne ingrandivano la superficie. Nel 1817 l'intero paese entrò a far parte dell'Unione, rimanendo però diviso in due stati, l'occidentale che conservò il nome di Mississippi, e l'orientale che fu chiamato Alabama.
La nuova costituzione del 1832 proibiva l'importazione di schiavi negri nello stato; tuttavia questa norma non fu mai osservata; anzi fin dal 1850 il Mississippi divenne uno dei più accesi sostenitori della schiavitù, e nel 1861 fu votato l'ordine di secessione. Dopo la guerra civile, ristabilitasi nel paese una relativa tranquillità, una convenzione (14 agosto 1865) dichiarava nullo l'ordine di secessione e abolita la schiavitù; in seguito, sistemati con opportune disposizioni i rapporti tra Bianchi e Negri, lo stato (1870) rientrava nella Confederazione.