ELETTRICHE, MISURE (XIII, p. 685; App. I, p. 544)
Nell'ultimo decennio la tecnica delle misure elettriche ha realizzato notevoli progressi, sia per i perfezionamenti costruttivi apportati agli apparecchi di misura coll'impiego di nuovi materiali e con sempre più accurati procedimenti tecnologici, sia con la razionale adozione, sempre più estesa, dei più svariati tipi di tubi elettronici.
I miglioramenti ottenuti nell'applicazione pratica di vecchi e nuovi metodi di misura, rendono difficile una classificazione rigorosa che permetta di distinguere nettamente i metodi di laboratorio dai metodi industriali; ci si limita pertanto ad una schematica rassegna di quanto è stato fatto circa i più importanti mezzi di misura delle principali grandezze elettriche e magnetiche.
Campioni delle principali grandezze. - Nella realizzazione dei campioni si è cercato di soddisfare ai requisiti fondamentali, quali la precisione del valore della grandezza, la sua inalterabilità nel tempo e nello spazio; inoltre si è cercato di conferire al campione le proprietà di un bipolo "ideale", non affetto cioè che in misura trascurabile da proprietà estranee alla sua specifica finalità.
I campioni di forza elettromotrice continua sono costituiti ancora oggi unicamente dalla pila Weston (tipo "saturo") a mercurio-solfato di mercurio, cadmio-solfato di cadmio. La tecnica costruttiva odierna delle pile campione permette di garantire la quarta cifra decimale del valore della f.e.m. Per i campioni di forza elettromotrice alternativa, non vi è ancora oggi nulla di definitivamente stabilito; tra le varie soluzioni proposte sembra che debbano prendersi in considerazione quelle che identificano, coll'intermediario di termocoppie, il valore efficace della tensione alternativa campione colla f.e.m. di una normale pila Weston.
I campioni di resistenza, tanto nei tipi fissi che in quelli variabili, sono ancora oggi quasi esclusivamente realizzati in manganina; migliori caratteristiche sembrano doversi attribuire a nuove leghe oro-cromo (Au 98,2%; Cr 1,8%). Nuovi artifici costruttivi sono stati adottati per garantire il più possibile, in caso di corrente alternativa, una coincidenza di fase praticamente perfetta tra la corrente e la tensione ai morsetti del campione. La "costante di tempo" dei migliori campioni attuali raggiunge appena qualche centesimo di microsecondo.
Nei campioni di autoinduzione e di induzione mutua la capacità propria, alle frequenze normali e acustiche è stata ridotta a pochi μ μ F; nelle costruzioni più recenti le variazioni di induttanza colla temperatura non oltrepassano i 2 centomillesimi per grado centigrado.
Per i campioni di capacità, con riferimento ai bassi valori della grandezza, si impiegano ancora quelli a dielettrico gassoso, che risultano, come è noto, praticamente perfetti; per valori elevati di capacità la tecnica attuale è orientata verso l'impiego, come dielettrico, di speciali sostanze ceramiche di elevata costante dielettrica, e poco influenzate dalle variazioni di temperatura entro determinati limiti di impiego.
Accessorî di impiego generale nella tecnica delle misure. - La necessità di valutare con precisione grandezze elettriche di piccolissima entità e tali da non poter essere misurate direttamente con mezzi ordinarî, ha condotto alla realizzazione di amplificatori sempre più perfetti, sfruttanti in prevalenza le infinite risorse dei mezzi elettronici. Tendono a diffondersi oggi anche speciali tipi di relais fotoelettrici, termoelettrici e dispositivi basati sul principio di funzionamento dei classici folometri.
La precisione e la fedeltà degli amplificatori è fondamentalmente dipendente dalla stabilità delle caratteristiche elettriche delle sorgenti alimentanti i circuiti di misura e pertanto importanti progressi sono stati realizzati nella tecnica degli stabilizzatori, privi di organi in movimento. Tra gli stabilizzatori di tensione, ci si limita a citare quelli elettrotermici utilizzanti circuiti contenenti bipoli anomali (es. termoconduttori ad ossidi, in aria o nel vuoto); quelli a luminiscenza (tipo stabilovolt), gli stabilizzatori ferromagnetici (a saturazione, a risonanza, ecc.); quelli a tubi elettronici, ecc. Non ancora perfettamente risolto è il problema di stabilizzatori funzionanti a carichi elevati; nel caso di tensioni alternative la tensione stabilizzata risulta quasi sempre affetta da sensibili deformazioni, che possono essere corrette soltanto con filtri di costo piuttosto elevato. Per la stabilizzazione della corrente, oltre i noti resistori ferro-idrogeno, sono tuttora in studio speciali prodotti ceramici ad elevato coefficiente di temperatura.
Quali sorgenti di corrente continua, per usi di laboratorio e nel caso di correnti modeste, son sempre più diffusi i raddrizzatori a tubi elettronici; per correnti elevate, oltre a speciali generatori rotanti, si usano largamente raddrizzatori ad ossidi, sempre filtrati in uscita.
Nel campo delle correnti alternative, sempre più perfezionati gli oscillatori a tubi elettronici "a battimenti"; per ottenere frequenze elevate di costanza praticamente perfetta si è sfruttato sempre più il mezzo piezoelettrico che consente precisioni di oltre un milionesimo.
Sempre maggiore importanza vanno oggi assumendo i generatori di impulsi ad altissime tensioni, derivati dal noto "generatore di Marx", i quali permettono di riprodurre con grande efficacia in laboratorio alcuni fenomeni tipici di perturbazione nel funzionamento delle macchine e degli impianti elettrici.
Apparecchi indicatori. - Negli apparecchi a sospensione per corrente continua (galvanometri) sono state raggiunte altissime sensibilità con speciali tipi di sospensione dell'equipaggio mobile. In alcuni casi si è impiegato un unico sottilissimo filo di quarzo, e l'adduzione della corrente all'equipaggio mobile è fatta mediante nastrini d'oro di spessore inferiore ad un micron. Le sensibilità raggiunte sono dell'ordine dei 10-5 μ/divisione. Altri perfezionamenti riguardanti la prontezza si sono avuti colle disposizioni di Moll e Van Dick, che permettono all'equipaggio mobile di raggiungere la posizione di equilibrio in qualche centesimo di sec.
Per i galvanometri per corrente alternata (a vibrazione) sono stati adottati nuovi criterî costruttivi che hanno permesso di raggiungere sensibilità corrispondenti a oltre 200 mm. μ A. Negli apparecchi a perni, notevoli progressi sono stati ottenuti nella realizzazione dei supporti in pietre dure e con l'adozione di molle di qualità elastiche praticamente inalterabili nel tempo. Gli apparecchi a bobina mobile e a magnete permanente costituiscono ancora oggi il tipo più indicato per la misura di correnti continue; progressi notevoli sono stati ottenuti per i materiali costituenti i magneti, per garantire la stabilità nel tempo del flusso di induzione nell'intraferro. A limitare l'influenza della temperatura, si adottano oggi frequentemente disposizioni automatiche che effettuano lo spostamento di uno shunt magnetico mediante le deformazioni subite da una lamina bimetallica soggetta alla temperatura ambiente. In altre interessanti soluzioni, lo shunt, fisso in una determinata posizione, è costituito di speciali leghe magnetiche ferro-nichel, la riluttanza delle quali è fortemente influenzata dalle variazioni della temperatura ambiente. In alcuni casi, al fine di ottenere scale graduate con una legge determinata (ad es. logaritmica) le espansioni polari del magnete vengono sagomate in modo particolare. Per la misura di correnti alternative, almeno per quanto riguarda la gamma delle frequenze industriali, l'apparecchio tipico è ancora quello elettrodinamico. Perfezionamenti sono stati ottenuti nell'eliminazione dell'influenza dei campi esterni, ricorrendo a speciali schermi ferromagnetici a permeabilità elevata; alcuni costruttori ancora oggi adottano l'artificio di duplicare il sistema di bobine fisse e l'equipaggio mobile avvolgendo rispettivamente in senso inverso i due sistemi naturalmente collegati in serie ("disposizioni astatiche").
Negli apparecchi elettrodinamici con ferro ("ferrodinamici") sono state impiegate interessanti disposizioni "a molla elettrica", nelle quali l'organo destinato a creare la coppia elastica invece di essere rappresentato da molle è realizzato con mezzi puramente elettrici; il circuito supplementare a ciò adibito, permette un'ampia regolazione delle caratteristiche "elastiche", le quali, con opportuni accorgimenti, risultano anche del tutto indipendenti dalla frequenza.
Sempre maggiore diffusione ha oggi l'impiego pratico di apparecchi a bobina mobile alimentati attraverso raddrizzatori ad ossidi, data la maneggevolezza e la relativa robustezza di siffatti complessi, i quali però, nonostante i varî artifici escogitati, risultano ancora sensibilmente influenzati dalla temperatura, e dalla forma della grandezza alternativa, della quale indicano il valor medio.
Gli apparecchi così detti "a filo caldo", sfruttanti la dilatazione lineare di conduttori percorsi da corrente, sono oggi limitati a casi del tutto eccezionali, relativi a frequenze elevate; diversamente sempre maggiore diffusione hanno attualmente i complessi costituiti da un normale apparecchio magnetoelettrico a bobina mobile e da un "convertitore termico", ossia da una termocoppia, attraverso la quale è possibile misurare con tutta l'approssimazione i valori efficaci di correnti alternative di frequenza anche abbastanza elevata (qualche migliaio di hertz). Perfezionamenti notevoli sono stati introdotti nella tecnica costruttiva delle termocoppie, isolando il conduttore avente funzione di riscaldatore dalla coppia termoelettrica; con tale artificio, al fine di accrescere la sensibilità, si costruiscono termocoppie multiple collegate in serie e soggette ad un unico riscaldatore. Nel caso di correnti intense si adottano disposizioni "compensate" al fine di rendere il sistema indipendente dalle sopraelevazioni di temperatura proprie dalle parti metalliche fra le quali è inserito il riscaldatore vero e proprio.
Le proprietà delle spirali bimetalliche, nelle quali si sfrutta ancora l'effetto termico, hanno permesso di ottenere apparecchi di modesta precisione, ma dotati di coppie motrici energiche che vengono utilizzate spesso quando l'apparecchio debba compiere anche funzione di relais come ad esempio l'apertura o chiusura di circuiti ausiliarî per un determinato valore della deviazione dell'indice.
Gli apparecchi indicatori " a induzione", a causa della notevole dipendenza della indicazione dalla frequenza e dalla temperatura, risultano oggi di impiego limitato a misure di modesta precisione (apparecchi da quadro), anche se godono della proprietà notevole di poter permettere scale molto ampie, prossime ai 360°.
Una categoria che tende oggi ad assumere sempre maggiore importanza è quella dei così detti apparecchi "a ferro mobile", i quali dalla classe di limitata precisione di apparecchi da quadro sono oggi passati addirittura a quella di campioni secondarî, in seguito ai perfezionamenti ottenuti circa la configurazione dell'organo mobile (per ottenere scale uniformi) e nelle schermature e disposizioni astatiche che li rendono insensibili ai campi esterni. Risultano inoltre praticamente indipendenti dalla frequenza.
Gli apparecchi elettrostatici, derivati dallo schema classico dell'elettrometro, sono stati perfezionati recentemente fino a consentire l'impiego come voltmetri anche per tensioni di pochi volt (10 volt fondo scala), limitatamente ad usi di laboratorio.
Altra categoria, di sempre maggiore interesse, è quella degli apparecchi indicatori misuratori del rapporto fra due correnti, che si prestano a risolvere numerosi problemi nella tecnica delle misure. Dal tipo classico "a bobine incrociate" a campo magnetico permanente per correnti continue, si è passati alla realizzazione di apparecchi elettrodinamici e ferrodinamici e a ferro mobile per l'impiego in correnti alternative.
Apparecchi registratori e integratori. - La necessità di ottenere una registrazione di grandezze elettriche variabili nel tempo in modo non eccessivamente rapido, ha dato luogo a numerosi tipi di apparecchi registratori concettualmente derivati dai corrispondenti apparecchi indicatori. Limitati oggi a casi di modesta importanza e precisione i metodi di registrazione continua diretta, a causa degli inevitabili attriti, trovano ancora utili applicazioni gli apparecchi registratori "per punti", nei quali si ottengono oggi più di 6 registrazioni simultanee. Di gran lunga più diffusi i sistemi di registrazione indiretta, noti da tempo, ma presentemente portati ad alto grado di perfezionamento col miglioramento dei contatti e dei servomotori. In alcuni casi i contatti del relais sono sostituiti da termocoppie o da mezzi elettronici (celle fotoelettriche).
Gli apparecchi integratori, quasi esclusivamente impiegati per misure di energia, vengono ancora oggi costruiti secondo gli schemi classici dei contatori motori (i tipi "a pendolo" sono praticamente abbandonati). Miglioramenti notevoli sono stati ottenuti tuttavia per quanto riguarda la compensazione degli errori dovuti agli attriti e alla temperatura, anche con la scelta appropriata dei materiali. Nessun progresso sostanziale si ha negli integratori per corrente continua, ancora delicati e costosi.
Apparecchi per il rilievo e la visualizzazione di fenomeni elettrici rapidamente variabili. - L'impiego recente di raddrizzatori vibranti, ai quali, come è noto, è possibile conferire le proprietà tipiche degli apparecchi elettrodinamici, permette di ottenere, con buona precisione, il rilievo di tensioni e di correnti variabili nel tempo, sfruttando sostanzialmente il classico schema di Joubert. Assai più diffusi i complessi oscillografici moderni che permettono la registrazione e la visualizzazione di fenomeni estremamente rapidi. Per quanto riguarda gli oscillografi elettromagnetici, si sono avuti perfezionamenti non sostanziali, con l'impiego di materiali migliori e con disposizioni costruttive robuste e più maneggevoli. È ora possibile la registrazione di più grandezze (6 ed oltre); vi sono inoltre equipaggi wattmetrici per la rappresentazione di curve di potenza.
Grandi perfezionamenti sono stati raggiunti negli oscillografi elettronici, utilizzanti il principio del noto tubo di Braun. Sia gli oscillografi "a catodo caldo" sia quelli "a catodo freddo" hanno beneficiato dei progressi raggiunti dall'ottica elettronica; l'adozione di schermi fluorescenti sempre più sensibili, l'impiego di razionali sistemi elettrostatici per la deviazione del fascio catodico e di speciali circuiti ausiliarî a oscillazioni rilassate sincronizzate per la formazione dell'"asse dei tempi" hanno permessso di ottenere rappresentazioni praticamente perfette, non soltanto di curve di tensione e di corrente, ma anche di fenomeni ciclici relativi a materiali magnetici (isteresi).
Notevolissimi i progressi negli oscillografi a catodo freddo che oggi consentono la registrazione fotografica di fenomeni svolgentisi in tempi dell'ordine dei millesimi di microsecondo. In tali apparecchi, come è noto, il materiale fotografico sensibile a movimento continuo è introdotto nello stesso tubo oscillografico. L'impiego del catodo "freddo" consente di ottenere una maggior finezza dell'oscillogramma; vantaggio che compensa largamente la necessità di tensioni di accelerazione elettronica più elevate di quelle dei tipi a catodo caldo. Con interessanti artifici si ottengono una perfetta fedeltà di registrazione della forma del fenomeno transitorio e una facile individuazione della scala dell'asse dei tempi.
Metodi di misura di grandezze elettriche e magnetiche. - a) Misura delle tensioni. - Oltre ai perfezionamenti dei mezzi diretti di misura delle tensioni sommariamente ricordati nei precedenti paragrafi, occorre accennare ai progressi realizzati nei metodi potenziometrici, costituenti, in fatto di precisione, quanto di meglio offre la tecnica delle misure elettriche. La sempre più accurata realizzazione degli elementi costitutivi, come le resistenze campioni, lo studio razionale dei contatti mobili, le speciali schermature tendenti ad eliminare ogni fenomeno parassitario ai fini della misura, hanno permesso di ottenere apparecchiature di altissima precisione. Alcuni tipi di potenziometri sono stati resi completamente automatici, evitando ogni intervento dell'operatore per la realizzazione delle condizioni di equilibrio; a ciò si provvede mediante speciali "motori di zero ", i quali effettuano automaticamente le necessarie manovre di regolazione. Nel campo delle altissime tensioni notevoli perfezionamenti sono stati raggiunti nel campo dei voltmetri elettrostatici, accoppiati opportunamente a partitori di tensione ohmici o capacitivi; così si notano interessanti tendenze al perfezionamento dei vecchi spinterometri, corredandoli di gabbie e di anelli di guardia per ottenere determinate configurazioni del campo elettrico. Nel campo delle alte ed altissime frequenze sempre più largamente impiegati sono i complessi voltmetrici a tubi elettronici, i quali, come è noto, godono anche della proprietà di non assorbire corrente dai circuiti serviti. I sistemi a tubi elettronici vengono oggi frequentemente adoperati per eseguire corrette misure di valori massimi e di valori medî di tensioni alternative. Grandissimi progressi sono stati ottenuti nei trasformatori di tensione coll'avvento di sempre migliori materiali magnetici ad altissima permeabilità e col razionale dimensionamento delle singole parti, in guisa da ottenere errori di rapporto e d'angolo estremamente modesti alle prestazioni normali; tuttavia, allo stato attuale delle cose, trasformatori di tensione di alta precisione risultano ancora di costo sensibilmente elevato.
b) Misura delle correnti. - Con quanto si è precedentemente accennato circa la moderna tecnica costruttiva dei galvanometri per corrente continua e per corrente alternata, sono stati già illustrati i progressi ottenuti nella misura delle piccole correnti. Nel caso di correnti alternative di valore elevato, o comunque relative a circuiti ad alta tensione, l'impiego dei trasformatori di corrente si è sempre più generalizzato per la notevole precisione dei tipi attuali, raggiunta coll'adozione di materiali magnetici di ottime qualità, che hanno permesso di ottenere nuclei di minima riluttanza. Nei trasformatori campione gli errori di rapporto e d'angolo hanno attualmente valori di appena pochi decimillesimi. Per quanto riguarda la tecnica costruttiva dei trasformatori di corrente destinati a circuiti ad alta tensione, sono stati fatti interessanti tentativi di impiego dell'isolamento in gas, invece che in olio. Metodi indiretti di buona precisione sono stati applicati per la misura di elevatissime correnti continue, dove ragioni termiche rendevano impossibile l'impiego degli shunt; alcuni schemi proposti permettono di evitare del tutto organi in movimento. La misura di impulsi di corrente relativi a perturbazioni nel funzionamento degli impianti elettrici viene ottenuta comodamente con i moderni mezzi oscillografici.
c) Misure di resistenza, di auto- e mutua induzione, di capacità. - I metodi di zero per la misura delle caratteristiche elettriche di elementi di circuiti (resistenza, induttanza, capacità, ecc.) sono stati applicati con sempre maggiore efficacia per la più accurata costituzione dei ponti di misura, dotati di schermature razionali e di indicatori di zero di altissima sensibilità, fra cui quelli elettronici, specie nel campo delle frequenze elevate. Ottimi ponti doppi in corrente alternata sono stati realizzati per la misura di piccole resistenze e del loro angolo caratteristico. Per la misura di grandi resistenze, di resistenze di isolamento e di resistività di isolanti sono oggi impiegati complessi di misura assai perfezionati e dotati di speciale attrezzatura per la corretta misura della resistività di massa e superficiale, con speciale costituzione dei porta-provini. Notevoli progressi si sono avuti negli apparecchi portatili per la misura di resistenze di terra con sempre più largo impiego degli apparecchi misuratori del rapporto fra due correnti; speciali ohmetri consentono oggi di eseguire direttamente corrette misure di impedenza e di reattanza. Ponti di impiego universale, dotati di opportuni mezzi di commutazione, permettono di misurare, con buona precisione, resistenze, induttanze, capacità, e di determinarne gli angoli caratteristici. Sono stati realizzati "capacimetri" atti a dare direttamente il valore di capacità incognite, per misure di carattere industriale.
d) Misure di grandezze magnetiche. - Nuovi metodi sono stati adottati per rilevare speditamente le principali caratteristiche di materiali magnetici senza dover ricorrere ai provini torici; a tale scopo si presta bene il moderno "ferrometro" che ha il pregio di utilizzare una minima quantità di materiale magnetico, come un solo lamierino del peso di pochi grammi. Tali complessi, generalmente utilizzanti le proprietà dei raddrizzatori a vibrazione, permettono di rilevare caratteristiche di prima magnetizzazione, cicli di isteresi e curve di perdita con buona precisione entro i limiti di induzione che si incontrano in pratica.
Partendo da schemi classici, utilizzando opportuni registratori di coordinate (meccanici, elettromagnetici o elettronici) sono stati realizzati complessi atti a tracciare in diagramma o a visualizzare i cicli di isteresi di un materiale magnetico (isteresigrafi). Progressi notevoli sono stati ottenuti circa i mezzi di indagine occorrenti al rilievo di campi di induzione in prossimità di grandi masse ferromagnetiche. Sono stati costruiti speciali magnetometri e flussometri registratori che hanno trovato utili applicazioni nella tecnica navale di guerra.
e) Misure di potenza e di energia. - Dei perfezionamenti relativi agli apparecchi elettrodinamici e ai trasformatori di misura hanno naturalmente beneficiato i complessi misuratori di potenza; interessanti artifici sono stati adottati per migliorare il comportamento dei wattmetri per bassi fattori di potenza; sono stati perfezionati altresì gli schemi di wattmetri termici e di wattmetri elettronici per frequenze elevate. Schemi notevoli sono stati proposti e realizzati per la misura diretta della potenza apparente di sistemi trifasi simmetrici, e per la corretta misura del fattore di potenza di un sistema trifase simmetrico e squilibrato. Come si è accennato in precedenza circa gli apparecchi integratori, nessuna particolare innovazione si riscontra oggi nei normali contatori a induzione, se si eccettuano alcuni artifici miranti alla compensazione degli errori. Per l'integrazione di potenze elevate rapidamente variabili si costruiscono oggi speciali dispositivi integratori, peraltro complicati e costosi. Originali soluzioni si riscontrano nel problema della misura diretta dell'energia "apparente", ottenuta con integratori sferici o speciali accoppiamenti meccanici. I contatori "speciali" (differenziali, a indicazione di massimo, ecc.) sono stati sensibilmente migliorati dal punto di vista costruttivo.
f) Misure di frequenza. - Nel campo delle frequenze industriali, dopo i numerosi schemi elettromeccanici, a variazione di impedenza, a ponte, ecc., già noti, non si riscontra alcuna novità particolare. Al contrario notevoli sono stati i progressi relativi ai complessi analizzatori di grandezze non sinusoidali, col sempre più esteso impiego di tubi elettronici. I ponti "filtranti", atti a fornire direttamente il residuo percentuale di grandezze alternative, sono stati sensibilmente perfezionati. Nel campo delle alte e altissime frequenze si notano sempre più vaste applicazioni dei quarzi piezoelettrici che permettono misure di eccezionale precisione.
g) Apparecchiature per la taratura di trasformatori di misura e di contatori. - L'impiego sempre più esteso dei trasformatori di misure ha portato alla realizzazione di apparecchiature di controllo per la rigorosa misura degli errori di rapporto e d'angolo. I metodi "differenziali" che oggi vengono preferiti per la migliore precisione che consentono di ottenere, hanno avuto notevole sviluppo, dando luogo a complessi (comparatori) atti a fornire direttamente in grandezza e segno gli errori propri dei trasformatori di misura. Alcune recenti realizzazioni dotate di elevata sensibilità consentono, con opportune commutazioni, la taratura di trasformatori sia di tensione sia di corrente. Le apparecchiature per la taratura dei contatori sono state notevolmente perfezionate, soprattutto per quanto riguarda il controllo del numero dei giri del contatore da tarare. Il computo dei giri è stato reso completamente automatico, ricorrendo sia a mezzi fotoelettrici sia a dispositivi di comune impiego (selettori) nella tecnica telefonica.
Prove e misure sulle macchine elettriche. - Nelle prove di collaudo di macchine elettriche si adottano largamente metodi elettrici per la misura di varie grandezze fisiche non elettriche, quali ad es. la temperatura, la velocità angolare, la potenza meccanica, ecc. Nei riguardi della misura della temperatura, sono stati adottati numerosi schemi, per lo più a ponte, atti a dare direttamente l'indicazione o la registrazione di differenze di temperatura, col vantaggio di eliminare ogni calcolo; varî artifici sono stati impiegati per eliminare, nelle installazioni permanenti, le eventuali variazioni della tensione di alimentazione. La misura delle velocità angolari viene effettuata di preferenza con mezzi stroboscopici sempre più perfezionati, che consentono anche la misura diretta dello scorrimento delle macchine asincrone.
I metodi classici di collaudo sono stati affinati nel loro pratico impiego, portando in conto l'influenza della temperatura nella determinazione di alcuni parametri elettrici, relativi al funzionamento delle macchine; alle calcolazioni grafiche o analitiche sono stati vantaggiosamente sostituiti mezzi puramente elettrici, che consentono di ottenere risultati di precisione più che sufficiente per i normali bisogni della pratica.
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