MITHQĀL
. Vocabolo arabo che, dal suo senso primitivo di peso in generale, passò (dopo la metà del sec. I eg., VII d. C.) a designare un peso e una moneta particolari. Il peso è quello di 4,25 grammi, comprendente 24 qīrāṭ e ancora oggi adoperato con lievi varianti per i metalli preziosi e le gemme: ora in Egitto è di gr. 4,6801, in Algeria di gr. 4,679, in Siria di gr. 4,8. Con la riforma monetaria del califfo omayyade ‛Abd al-Malik nel 77 eg., 696 d. C., essendo stato fissato il dīnār aureo nel peso predetto di gr. 4,25, il vocabolo mithqāl, quale designazione di moneta, divenne sinonimo di dīnār (v.); e quando, nel sec. VIII eg. (XIV), questa moneta scomparve, il nome continuò e continua a essere adoperato nei libri di diritto.
Bibl.: Per il mithāl come peso, v. H. Sauvaire, Matériaux pour servir à l'hist. de la numismatique et de la métrologie musulmanes, in Journal Asiatique, serie 8ª, IV (Parigi 1884), pp. 275-280.