MITOS (Μίτος)
Personificazione della capacità generativa maschile; appare (come figura maschile barbata senza particolari caratterizzazioni), accanto a Krateia, che ne è il corrispondente femminile, su un noto frammento di vaso cabirico al Museo Nazionale di Atene.
L'intera figurazione, innegabilmente dominata da un influsso orfico, mostra a destra Kabiros (iconograficamente non dissimile da Dioniso) con un kàntharos in mano, adagiato a banchetto e assistito da un piccolo coppiere (Pais), che, curvo, attinge da un cratere. Segue la figura di un fanciullo nudo, Pratolaos, che sta a simboleggiare il primo essere umano, generato da M. e Krateia; verso questi, rappresentati più a sinistra rivolge la sua attenzione il fanciullo battendo le mani. Sembra che in questa scena siano presenti i due temi fondamentali di quasi tutti i culti mistici, cioè quello dell'immortalità, simboleggiata dall'elemento del banchetto, e quello della fecondità. Non tutti gli studiosi sono d'accordo nel riconoscere una certa tendenza alla caricatura nell'espressione di alcuni dei personaggi.
Bibl.: O. Kern, Die böotischen Kabiren, in Hermes, XXV, 1890, p. 1 ss.; W. H. Roscher, in Roscher, II, i, 1894-97, c. 1409, s. v. Krateia; O. Kern, in Pauly-Wissowa, X, 1919, cc. 1440-1, s. v. Kabeiroi u. Kabiros; id., ibid., XI, 1922, c. 1608, s. v. Krateia; id., ibid., XV, 1931, c. 2216, s. v.; Lapalus, in Rev. Arch., 1935, p. 9 ss.; M. P. Nilsson, Geschichte der griechischen Religion, Monaco 1941, I, p. 638, tav. XLVIII, i.
(S. De Marinis)