MITRIDATE VI Eupatore (Μιϑραδάτης, Mithridates)
Re del Ponto. Alla morte del padre (120 a. C.) sale al trono dodicenne con la madre Laodice e il fratello Mitridate Cresto.
Si libera in breve della madre e del fratello e resta unico re del Ponto iniziando quella politica espansionistica che in pochi anni (107-103 a. C.) doveva portarlo a triplicare l'estensione dei suoi stati e a venire in attrito con Roma. La prima guerra si svolge dapprima favorevolissima agli asiatici ma infine egli è costretto da Silla alla pace di Dardano (85 a. C.). La resistenza anti-romana di M. e la sua politica portano inevitabilmente ad una seconda guerra (74 a. C.), che con alterne vicende si chiude, ad opera di Pompeo, con la sconfitta definitiva di M. il quale si rifugia nel Bosforo Cimmerio (65 a. C.) e colà, viste fallite le sue speranze e tradito dai suoi, si uccide (63 a. C.). Fu uomo di mirabile energia, ma spietato, e quasi simbolo dell'ellenismo in lotta contro la potenza romana (cfr. le parole di Velleio Patercolo, 2, 18).
Nella ricca serie monetale il ritratto ci appare improntato a un temperato realismo in quanto, pur seguendo in certo senso le variazioni fisionomiche dovute all'età (specie i conî tra il 96 e l'85 presentano appesantimento e stanchezza dei lineamenti) non è mai scevro da una forte idealizzazione, che trionfa specialmente nelle ultime monete (85-63) in cui prevale un'immagine giovanile, apollinea, con chiome fortemente tormentate ed espressione esaltata, corrispondente al temperamento del personaggio. A un maggiore principio di accademismo e di idealizzazione si impronta il ritratto del Louvre che per la pelle leonina che ricopre il capo, ricorda le monete coniate a Odessos. Secondo un'ipotesi (Krahmer) sarebbe M. anche l'Eracle rappresentato in un rilievo da Pergamo in cui l'eroe libera Prometeo.
Una recente ipotesi riconosce un ritratto del re del Ponto anche nella testa rilavorata della statua di S. Teodoro nella piazzetta presso il palazzo ducale di Venezia. Si è riconosciuto M. anche in due ritratti da Delo, il cosiddetto Inopos, ora al Louvre (Charbonneaux) e la testa n. 429 del Museo Nazionale di Atene, che per l'idealizzazione si collegano ai ritratti di Alessandro Magno.
Bibl.: Th. Reinach, Mithridates Eupator, Parigi 1890; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 501; W. Wroth, Cat. of Greek Coins, Brit. Mus., Pontus, Bit., ecc., 1889, p. 43 s., tav. VIII-IX; J. Babelon, Le portrait dans l'antiquité d'après les monnaies, Parigi 1950, p. 73, tav. V, i e 4; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, p. 132, n. 102, tav. XXIX, XLI (con bibl. prec.); G. Krahmer, in Jahrbuch, 1925, pp. 183-205; L. Sartorio, S. Teodoro, statua composita, in Arte Veneta, 1947, p. 132 s.; F. Charbonneaux, La Vénus de Milo et Mithridate le Grand, in Revue des Arts, I, 1951, pp. 9-16; Exploration archéologique de Delos, XIII, p. 5 s., tav. 7; Ch. Picard, in Mon. Piot, XLI, 1946, p. 88 s., fig. 9; G. Kleiner, Bildnis und Gestalt des Mithridates, in Jahrbuch, 1953, pp. 73-95; G. Hafner, Späthellenistische Bildniskunst, Berlino 1954, p. 45 ss.