mixite
mixité <miksité> s. f. fr. – In urbanistica, concetto legato al tema della città contemporanea, che rimanda a una strategia progettuale tipica della fase di passaggio da un modello industriale a uno basato sul terziario e sull'informazione. Tradizionalmente la crescita urbana periferica è sempre stata regolata secondo un principio di sviluppo basato sul concetto di zonizzazione (dall'ingl. zoning), vale a dire della segregazione di funzioni diverse in aree urbane diverse; oggi è invece il concetto di rete a creare legami nuovi e trasversali nella crescita spazio-temporale della città. Interrelando aspetti funzionali, sociali e morfologici secondo il principio della m., le attività vengono integrate, quindi, in maniera da convivere simultaneamente all’interno di una logica progettuale plurifunzionale in cui la relazione tra vita pubblica, sociale e lavorativa e quella privata acquistano nuove conformazioni, indipendenti dal luogo e legate piuttosto ai nuovi modi di usare lo spazio alla scala urbana o architettonica. Il progetto si organizza allora in un insieme di attività produttive, residenziali, commerciali, infrastrutturali e per il tempo libero in una mescolanza caratterizzata, di volta in volta, rispetto alla forza trainante di ciascun ambito. Esempio emblematico della m. funzionale nel progetto di residenza e del tipo di valenza pubblica dello spazio privato nella società contemporanea è la nascita dei cosiddetti quartieri SoHo (Small office Home office) come lo Jianwai a Pechino (2003), disegnato dai giapponesi Riken Yamamoto & Field Shop, vincitori nel 2006 del Business week/architectural record China design award per il migliore nuovo progetto residenziale e, nello stesso anno, dello Highrise award. Altro significativo esempio di come principi di m. impongano nuovi stili di vita nello sviluppo della crescita urbana è il complesso Shinonome canal court a Tokyo, vincitore del Good design award nel 2005 e del Building contractors society prize nel 2006. Il progetto occupa i 16,4 ettari di una delle isole artificiali della baia nell'area di Koto-ku, a 5 km da Tokyo; il concept, fondato sul principio di m., fu redatto, fra il 2003 e il 2005, dallo stesso Yamamoto coinvolto nella realizzazione di 6 blocchi ad alta densità abitativa con architetti giapponesi, tra cui Toyo Ito e Kengo Kuma.