mobilita gentile
mobilità gentile loc. s.le f. Razionalizzazione del traffico veicolare: programmazione e incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici di trasporto, per un’efficace salvaguardia delle condizioni atmosferiche e ambientali, soprattutto nei centri urbani.
• «Lo shared space (forma più avanzata di una nuova convivenza tra le tribù dell’egoismo metropolitano) che trovi nei quartieri centrali di Zurigo è una sottrazione di confini, angoli, separazioni. La strada diventa unica», scrive Galdo. Per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Tutti uguali, con un limite di velocità per i primi da 5 a 30 km/h. Così in Svizzera, ma anche Olanda, Germania, Inghilterra. Con quei modelli di «mobilità gentile» che, tira le fila Silvia Maffii, docente al Politecnico di Milano, sembrano fatti per le nostre città: «La Grande crisi, paradossalmente, ci aiuta a tornare nel gruppo dei modelli da seguire, perché la “mobilità gentile” è anche risparmio». (Alessandra Mangiarotti, Corriere della sera, 17 ottobre 2012, p. 27, Cronache) • «Milano è sempre più una città internazionale e simbolo della mobilità gentile ‒ ha aggiunto il sindaco [Giuliano Pisapia] ‒ un altro tassello importante per i milanesi, per i turisti e per i milioni di visitatori attesi per Expo 2015. La città ha un’ampia scelta di alternative sulla mobilità che la rende prima in Italia». (Ilaria Carra, Repubblica, 14 agosto 2013, Milano, p. II).
- Composto dal s. f. inv. mobilità e dall’agg. gentile, ricalcando l’espressione ingl. gentle mobility.
- Già attestato nella Repubblica del 4 marzo 2012, Milano, p. IV (Ilaria Carra).
> ecomobilità, ecomobility, green mobility, mobilità dolce.