gravitazionale, modello
Nelle teorie del commercio mondiale, modello che predice una relazione positiva tra i flussi di commercio internazionale e l’ampiezza del Paese, misurata dal suo prodotto interno lordo, da un lato, e la distanza tra Paesi, dall’altro. La ragione per cui conta la dimensione economica risiede nel fatto che Paesi più grandi generano più reddito dalla vendita di beni e servizi, quindi i loro residenti sono in grado di importare di più. La ragione per cui conta la distanza sta nel fatto che questa ha effetti sulla possibilità di creare contatti e di facilitare le comunicazioni, le quali, a loro volta, influenzano il commercio. Tali teorie, che furono inizialmente formulate dall’economista J. Tinbergen nel 1962, sono fortemente ispirate dall’idea che la vicinanza geografica faciliti gli scambi commerciali, per una serie di ragioni che vanno dai bassi costi di trasporto alle similarità istituzionali e di lingua tra Stati. Volendo dare un esempio concreto della validità di queste idee, basti pensare che i principali partner commerciali degli Stati Uniti sono, da un lato, il Canada e il Messico, vale a dire i due Paesi più vicini, dall’altro, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, vale a dire alcuni dei Paesi più grandi in termini di prodotto interno lordo. In generale, queste analisi hanno ricevuto importanti validazioni empiriche, ma mancano di una forte giustificazione teorica. Al contrario, le teorie del vantaggio comparato, come quella dell’abbondanza dei fattori di Heckscher-Ohlin, poggiano su robuste basi teoriche, ma hanno ricevuto scarso supporto empirico (➔ Heckscher-Ohlin, teorema di).
Nella versione più generale, il modello g. puo’ essere descritto dalla seguente relazione: Tij=AYiaYjb/Dcij, dove Tij è il valore del commercio tra il Paese i e il Paese j, A è una costante, Yi è il PIL del Paese i, Yj è il PIL del Paese j, Dij è la distanza tra il Paese i e il Paese j e a, b, e c possono essere diversi da 1. P. Krugman e M. Obstfeld (International economics, 2007) riportano stime empiriche secondo cui un aumento della distanza dell’1% induce una diminuzione degli scambi commerciali dello 0,7%. Le stime più recenti del modello g., tuttavia, dimostrano che l’importanza della distanza è in una qualche misura in declino, con il miglioramento dei trasporti, con vari avanzamenti tecnologici e con la globalizzazione (➔).